Andrea Soncin, neo ct della Nazionale femminile, si presenta: “Alle ragazze chiedo coraggio”

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Voglio una squadra che abbia coraggio”, così esordisce Andrea Soncin alla sua prima uscita ufficiale da Commissario Tecnico della Nazionale Femminile. Mancano otto giorni dall’esordio in Nations League contro la Svizzera e domani, venerdì 15, ufficializzerà le calciatrici che intende convocare perla gara a San Gallo venerdì prossimo 22 settembre e poi martedì 26 a Castel di Sangro contro la Svezia.

Gabriele Gravina, presidente della Figc, lo presenta con queste parole: “Così come fatto in occasione della presentazione di Luciano Spalletti, oggi aggiungiamo un ulteriore nuovo capitolo alla nostra storia azzurra. Credo che sia una giornata importante per il mondo femminile, testimoniata dalla presenza della Federazione al completo: è fondamentale affermare un principio, al quale sono particolarmente legato e che credo debba essere diffuso in maniera decisa e incisiva. La Federazione rivolge all’attività femminile nel suo complesso la massima attenzione. Mi dispiace aver sentito e letto commenti che ritengo ingenerosi, soprattutto perché basati sulla non conoscenza della realtà dei fatti. Abbiamo investito nel calcio femminile, abbiamo lavorato per il riconoscimento dello status di professioniste e diamo a questa struttura un’importanza culturale prima che sportiva. Ringrazio Andrea Soncin per l’entusiasmo che ha dimostrato e per aver approfondito nel miglior modo possibile tutto il nostro movimento: un aspetto, questo, reso possibile anche con l’inserimento di Viviana Schiavi, che porta in dote l’esperienza e una conoscenza totale del movimento femminile”.

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Nelle parole di Soncin, oltre che al concetto di coraggio, c’è anche la riconoscenza verso chi ha pensato a lui in un ruolo così importante: “Devo assolutamente ringraziare il presidente e la FIGC per questa grandissima opportunità che mi stanno concedendo. Le sensazioni sono un mix di gioia incredibile e di orgoglio: oggi è un giorno importante per tutto il movimento femminile e sono orgoglioso di farne parte. Quando chiama la Nazionale non c’è tempo per pensare: si accetta e basta. Ora, però, bisogna lavorare per dare risposte a tutto il movimento, ma da parte mia c’è stato tutto l’entusiasmo per conoscere nel profondo una realtà che conoscevo solo da fuori. Sono stati giorni di lavoro, di attenzione, di contatti, perché la Nazionale raccoglie tutto il lavoro dei club“. (U.S. Figc)