È un’Italia pazza quella che sconfigge per 5-2 la Macedonia del Nord nel penultimo turno di qualificazione agli Europei 2024.
A differenza di quello che il risultato può far pensare, non si è trattato di una “passeggiata di salute” per gli azzurri che a metà secondo tempo sono tornati a vedere le “streghe”, come capitato poco più di due anni fa, quando i macedoni ci sbarrarono la strada verso i Mondiali.
Gli ingredienti per essere beffati una seconda volta c’erano tutti: lo sterile pareggio dell’andata, il solito rigore sbagliato di Jorginho (ritornato in Nazionale dopo le tragiche notti con la Svizzera e al terzo errore dagli 11 metri), la rimonta degli ospiti che con una doppietta di Jani Atanasov riportano gli ospiti a una sola lunghezza dagli uomini di Luciano Spalletti.
Il tutto compiuto rigorosamente da un giocatore che sinora non era mai riuscito a realizzare nemmeno una rete con la Nazionale e che contro l’Italia decide di scatenare la propria “potenza di fuoco” con la complicità della difesa tricolore, a tratti un po’ distratta e forse paga del bottino raccolto nel primo tempo, come tutta la squadra del resto.
Ma a differenza di quanto avvenuto nel 2021 questa Italia ha carattere, reagisce e mostra anche sprazzi di ottimo calcio con un‘avversaria che d’improvviso era diventata un incubo, ma che per una sera è tornata a essere una formazione abbordabile.
Il gol di Matteo Darmian al 4’ è solo l’antipasto di una serata ricca di sorprese, con una squadra devota all’attacco e al contropiede, brava a sorprendere la retroguardia macedone spesso distratta e disomogenea.
È al 40’ che tutti iniziano a tremare: rigore per l’Italia per un fallo di mano in area su colpo di testa di Federico Gatti e Jorginho prende il pallone tra le braccia incaricandosi del penalty.
Come in uno dei più scontati finali di un romanzo comico, l’italo-brasiliano fa il solito saltello e sbaglia facendosi ipnotizzare da Stole Dimitrievski e non può far altro che disperarsi, segnando probabilmente un record negativo a dir poco invidiabile.
L’Italia che non si arrende passa però dai piedi di Federico Chiesa che è in serata di grazia, torna al centro del villaggio come nelle notti europee del 2021 e in sei minuti realizza una doppietta.
Gli azzurri vanno negli spogliatoi per la pausa forti del 3-0, ma al rientro in campo tutto sembra spegnersi: Milevski cambia modulo, passa al 4-4-2 e Atanasov fredda per due volte Gianluigi Donnarumma. La Macedonia inizia a crederci, complice anche una squadra cambiata per tre undicesimi da Spalletti e che si deve un po’ ritrovare.
Questa nuova Italia però non si ferma e ritorna avanti con una diagonale di Giacomo Raspadori all’81’, mentre Stephan El Shaarawy chiude la festa del gol al 93’ a cui partecipa come anche l’Atalanta con Gianluca Scamacca, entrato al 90’ e che si trova sui piedi la possibilità di andare in gol, ma il suo scavino finisce fuori.
L’intera penisola può tirare un sospiro di sollievo e ora tutti a Leverkusen dove con l’Ucraina basterà un punto per ritrovarsi nella serata di lunedì 20 novembre alla fase finale di Euro 2024. Per rivivere il clima delle “Notti Magiche” di “bennatiana-nanniana memoria” e tornare a sognare.
Italia-Macedonia del Nord 5-2
RETI: 17′ Darmian, 40′, 47′ Chiesa, 52′, 75′ Atanasov, 81′ Raspadori, 93′ El Shaarawy.
ITALIA: Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho (62′ Cristante), Bonaventura (62′ Frattesi); Berardi (76′ El Shaarawy), Raspadori (90′ Scamacca), Chiesa (61′ Zaniolo). CT: Spalletti.
MACEDONIA DEL NORD: Dimitrievski; Manev (46′ Ashkovski), Seramifov, Musliu, Dimoski; Ademi (46′ Atanasov), Elezi (64′ Alimi); Alioski, Bardhi, Elmas (72′ Curlinov); Miovski (46′ M. Ristovski). CT: Milevski.
Arbitro: Zwayer (Ger).