Israele, c’è l’accordo sulla tregua? Gli Usa dicono di sì “ma ora aspettiamo Hamas”

18

(Adnkronos) – Israele ha "praticamente accettato" una proposta di tregua di sei settimane a Gaza, c'è "una cornice di accordo" che Israele ha "più o meno accettato". Una seconda fase dell'intesa "per costruire qualcosa di più durevole" potrà essere concordata durante la tregua. Lo ha detto ai giornalisti un alto funzionario dell'amministrazione Biden, secondo quanto riferisce la Cnn.  Il punto da risolvere, ha spiegato l'alto funzionario, è che manca l'accordo con Hamas su una "definita categoria di ostaggi". "Questa categoria di ostaggi vulnerabili" è al centro dell'accordo. Gli Stati Uniti, ha proseguito, hanno avuto diversi incontri in Israele e uno a Parigi nelle ultime settimane.  Nuovi negoziati sulla tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi sono previsti al Cairo, hanno riferito due fonti ben informate alla Cnn, senza precisare le date. I colloqui saranno a livelli dei esperti, con la partecipazione di Stati Uniti, Israele, Egitto e Hamas. Non è chiaro se vi sarà anche il Qatar. Le discussioni fra Israele e Hamas verranno condotte in maniera indiretta, con i rappresentanti delle due parti in stanze separate. Intanto il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz vola a Washington contro l'approvazione di Benyamin Netanyahu, riferisce una fonte vicina a Netanyahu, citata da Haaretz. "Il primo ministro ha detto chiaramente a Gantz la scorsa notte che non approva il suo viaggio a Washington. Ogni viaggio all'estero di un ministro, che non sia privato ma nella sua veste ufficiale, richiede l'approvazione del primo ministro", ha riferito la fonte. Ma Gantz ha deciso di procedere comunque. A Washington, ha reso noto il suo ufficio, vedrà la vice presidente Kamala Harris e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan. Poi proseguirà per Londra, dove sono previsti altri incontri ad "alto livello". Ex capo di Stato maggiore ed ex ministro della Difesa, Gantz era il leader dell'opposizione a Netanyahu. E' entrato nel gabinetto di guerra dopo lo scoppio del confitto a Gaza. Migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme per chiedere la liberazione degli ostaggi. La folla si è riunita a Paris square, vicino alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Molti dei partecipanti sono arrivati a Gerusalemme con la marcia dell'unità, partita mercoledì da Re'im, il sito del festival musicale Supernova, teatro di una delle pagine più sanguinose dell'attacco di Hamas il 7 ottobre. Fra gli oratori sul palco le madri di Avinatan Or e Romi Gonen, un ragazzo e una ragazza rapiti al rave Supernova. Comparse insieme hanno voluto sottolineare l'unità nel chiedere la liberazione dei figli, malgrado provengano da ambienti molto diversi dal punto di vista politico e religioso, riferisce Times of Israel.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

forbes