La scuola italiana di judo non tradisce e anche in questa Olimpiade sale sul podio. E’ il gradino più basso, ma poco importa. L’azzurra Rosalba Forciniti vince la medaglia di bronzo nella categoria 52 kg, battendo la lussemburghese Marie Muller per verdetto dei giudici. Ventiseienne calabrese, originaria di Longobucco in provincia di Cosenza, appartenente all’Arma dei Carabinieri, Rosalba si ritrova di fronte la nordcoreana Kum Ae An, poi vincitrice della medaglia d’oro, venendone sconfitta; poi partecipa alla poule per il terzo posto, e al termine di un match in perfetto equilibrio ottiene la preferenza della giuria, liberandosi in ripetuti salti di gioia. Rosalba è di bronzo, ma si direbbe che ha l’argento vivo addosso. Viso d’angelo, sorriso luminoso e grinta da maschio. Un mix che disegnano una personalità vitalissima, propria di chi è abituata a pensare positivo. Sono i segnali che l’Italia, intesa come nazione, attende dai suoi atleti. Argento individuale agli Europei di Vienna 2010, Rosalba Forciniti trova sul tatami londinese la giusta concentrazione per un traguardo che vale un decennio e più di sacrifici.
«Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno…a Londra!» – ha scritto sulla maglia coperta dal kimono. E c’è pure spazio per la dedica a Papi, nel più classico stile di ragazza italiana, pronta ad abbracciare la mamma e il fidanzato.