Nell’ultimo appuntamento Slam della stagione, la malinconia sembra farla da padrone, con gli appassionati costretti a vedere sfilare per l’ultima volta campioni del calibro di Andy Roddick e Kim Clijsters. Se per la belga, la passerella finale era attesa (anche se non in questa prima settimana) per l’ex “wonder boy” a stelle e strisce, l’annuncio è risuonato fragorosamente nella sala stampa. Un addio giustificato “dal troppo amore e troppo rispetto per uno sport che tanto mi ha dato!”. Il programma “ridotto” della prossima stagione non poteva soddisfare un ragazzo che aveva toccato la cima della classifica mondiale e che si era visto sopravanzare da numerosi colleghi nel corso di queste ultime non certo esaltanti annate. Alla soglia dei 30 anni, sente che deve essere coinvolto appieno in questo “carrozzone viaggiante” e non potere più competere ai massimi livelli risulta un peso troppo grande da sopportare, meglio lasciare, portandosi dietro tanti grandi ricordi e grandi imprese (non ultima la sfolgorante prestazione contro Federer nella primavera dei tornei americani). Oggi potrebbe essere la sua ultima volta in campo, avversario (Tomic) e turno (secondo) non contano più di tanto, conta essere pronti a tributargli il giusto omaggio per quanto ci ha fatto emozionare e divertire. Archiviata la parte “sentimentale”, dal campo giungono le prime sorprese con la cocente ed inaspettata caduta di Tsonga (testa di serie numero 6) per mano del talentuoso ma semisconosciuto slovacco Martin Klizan (52 del mondo). Dopo aver perso il primo set, sembrava potere rientrare in partita, ma ha ceduto di schianto soccombendo 6/4 1/6 6/1 6/3. Senza problemi Roger Federer (6/2 6/3 6/2 a Phau), molto bene gli statunitensi con il redivivo Blake (6/1 6/4 6/2 a Granollers), Sam Querrey (6/3 6/4 6/3 a Ramirez Hidalgo) e Mardy Fish in versione “scalatore” (4/6 6/7 6/2 6/1 6/2 su Davydenko). Splendida la battaglia senza esclusione di colpi fra Nicolas Almagro e Philipp Petzschner, con lo spagnolo che alla fine si impone 6/3 5/7 5/7 6/4 6/4. Sarà un caso, ma tantissime sono state le sfide conclusesi al quinto set, con ben 9 giocatori in grado di recuperare da uno svantaggio di due set a zero. Un vero e proprio record! In mezzo a tante imprese, il tricolore risulta sbiadito e “costretto” alla sola presenza di Fabio Fognini (oggi in campo contro Garcia Lopez), dopo la cocente sconfitta di Flavio Cipolla, strapazzato 6/2 6/2 6/4 dal numero 243 del mondo, lo statunitense Sock, talento di sicuro avvenire.Per fortuna le ragazze ci risollevano il morale con Sara Errani e Roberta Vinci che centrano il terzo turno. La romagnola, dopo le fatiche del primo turno, ritrova brillantezza e “tennis parigino” rullando 6/0 6/1 la Dushevina, mentre Roberta salva due match-points e centra il successo 3/6 7/5 7/5 contro la kazaka Shvedova. Avanzano le favorite: Serena Williams (6/2 6/4 alla Martinez Sanchez), Jankovic (6/4 6/2 alla spagnola Lara Arruabarrena Vecino), Ivanovic (6/2 6/2 alla Arvidsson) e Kirilenko (6/3 6/2 alla Arn). Dopo la caduta di Kim Clijsters (7/6 7/6 per la giovane medaglia d’argento in doppio misto alle olimpiadi londinesi, Laura Robson), un’altra sconfitta non passa certo inosservata, anche se a rigor di logica e di classifica, arriva tutt’altro che inattesa. Venus Williams cede alla tedesca Kerber (6/2 5/7 7/5) in un match interminabile (quasi 3 ore), dimostrandosi ancora una volta, lontana dalla condizione che la aveva portata sull’Olimpo del tennis femminile.
(commento di Luca Polesinanti)