Se fosse un maestro di scuola a dare un giudizio al Milan in versione Champions, il voto sarebbe l’antico 6+, vale a dire un incoraggiamento sostenuto dalla piena sufficienza. Perché il Malaga, in testa al proprio girone e già sicuro della qualificazione, strappa il pareggio a San Siro dimostrando come sia difficile dare risultato in Europa dove tutti gli avversari sono difficili, indipendentemente dalla caratura della rosa. A fare la differenza è, quasi sempre, la buona organizzazione di gioco. E il Malaga, dopo aver rischiato nei primi minuti di capitolare sotto la spinta di Bojan e Emanuelson, fermato dai prodigi del portiere Caballero, indovina la manovra giusta verso la fine del primo tempo prendendo in contropiede la difesa rossonera e andando a segno con Eliseu, che ha il vizio del gol avendo realizzato tutti e quattro i suoi gol stagionali nella competizione europea. Il 4-2-3-1 di Allegri vede Bonera e Mexes centrali davanti ad Abbiati, con De Sciglio (che sostituisce Abate infortunato dopo 6′) e Costant laterali di difesa; De Jong, tuttora inconsistente, e Montolivo sulla mediana; Emanuelson, Bojan e El Shaarawy nel trio avanzato alle spalle di Pato, autore del gol del pareggio nella ripresa su cross del generoso Costant, quando in campo c’è Boateng, subentrato tra i fischi a El Shaarawy, meno brillante rispetto alle ultime prestazioni ma sempre spina nel fianco della difesa avversaria. Le note positive per Allegri arrivano da Bojan, in crescita e continuo, capace di saltare l’uomo e cercare il diagolo con i compagni di reparto, dal solito Montolivo, che ha preso ormai in mano la squadra, e da Pato, che fa il suo mestiere ritrovando il gol. Per il resto, non può passare inosservato il movimento giullare del reparto arretrato che si lascia sorprendere un pò troppo facilmente, mettendo la gara in salita. E in queste circostanze non si può essere certi di riuscire a recuperare. Restano gli scontri diretti con Anderlecht e Zenit per decidere la qualificazione, tuttora alla portata del Milan.