Eugenio Sorrentino
Analizzando la gara infrasettimanale disputata allo stadio Olimpico tra Roma e Atalanta, si può dire nel bene e nel male che la legge del calcio si è imposta in tutta la sua imprevedibilità. Quante volte il cronista si è ritrovato a commentare la classica situazione “da gol sbagliato a gol subìto”. Solo che all’Atalanta, che ha dominato per tre quarti di gara impedendo ai giallorossi di avviare la fase offensiva, è capitato di sbagliarne tante di occasioni favorevoli. E, posto il vantaggio siglato da Malinovskyi a metà primo tempo, solo in fede del decorso cronologico ha lasciato di sasso l’errore di Muriel, subentrato al quarto d’ora della ripresa e subito dopo invitato al più facile dei tap in. Trascorso qualche minuto, infatti, è bastata nl’ingenuità commessa dal già ammonito Gosens, autore di un banale pestone ai danni del romanista Veretout, a rimettere in corsa la Roma. L’ex Cristante, schierato da centrale difensivo, ha potuto avanzare la sua posizione ritrovando il ruolo naturale che un tempo gli aveva disegnato proprio Gian Piero Gasperini. Dal suo piede destro è partito il rasoterra angolato da trenta metri che ha sorpreso Gollini, bravo e decisivo poi nel finale a evitare che si aggiungesse la beffa. Fino all’episodio dell’espulsione, che ha certamente condizionato la partita, una ventina di conclusioni a rete non hanno fruttato il raddoppio. Parte del merito di avere impedito all’Atalanta di dilagare va riconosciuto al portiere della Roma, Pau Lopez. Ma è ovvio che errori di precisione in fase conclusiva non sono cosa nuova per l’Atalanta, che, nonostante l’attacco più prolifico, raccoglie meno di quanto costruisca in fase offensiva. Gasperini, tornato alla difesa a tre sul terreno dell’Olimpico, ha affidato l’attacco a Zapata sostenuto da Ilicic e Malinovskyi, rimasti in campo fino al quarto d’ora della ripresa prima di essere avvicendati da Pasalic e Muriel, il quale non ha tenuto fede alle aspettative di portafortuna. Malinovskyi, invece, si è congedato dallo stadio capitolino con tre gol e cinque assist in cinque partite, dato statistico che la dice lunga sul tipo di apporto che il centrocampista ucraino sta dando alla squadra. Senza le rimonte subìte in campionato (da 0-2 a 2-2 a Bologna, da 3-0 a 3-3 in casa con il Torino, da 0-1 a 1-1 a Roma con i giallorossi) l’Atalanta avrebbe occupato il secondo posto alle spalle della capolista Inter. Di certo, per l’intensità e la padronanza viste contro la Roma, si è consapevoli che questa Atalanta esprime il meglio del calcio italiano.