Eugenio Sorrentino
La Lazio ha rubato la scena del secondo atto al Gewiss Stadium, interrompendo la striscia positiva dell’Atalanta che durava da 11 partite in campionato, 14 con le due di Champions e il successo infrasettimanale sulla squadra di Inzaghi. Dopo due mesi, cade così l’imbattibilità dell’Atalanta, brutta copia di sé stessa, che al contrario di quanto visto nella partita vittoriosa nei quarti di Coppa Italia, ha subito la fisicità dei laziali e si è esposta alle loro ripartenze, facendosi sorprendere.
Una gara nata storta, con Gasperini costretto a rinunciare, insieme allo squalificato Gosens e agli infortunati Hateboer e Sutalo, anche al difensore centrale Romero, fermato da un intrigo di tamponi anti-Covid tra positività e successiva negatività. Così, davanti a Gollini si sono posizionati Djimsiti, Palomino e Toloi, con Maehle e Ruggeri sulle fasce e De Roon-Freuler in mediana. Con Ilicic e Zapata, entrambi non nella giornata migliore, Miranchuk, a sua volta attore non protagonista.
Il 3-1 permette ai biancocelesti di scavalcare in classifica la squadra di Gasperini, colpita a freddo da un gol di Marusic che ha sorpreso Gollini con un tiro a giro, angolatissimo a dire il vero. Una partenza a handicap, come in altre occasioni passate, ma nella circostanza le azioni che i nerazzurri hanno provato a imbastire, facendo perno prevalentemente su Ilicic, si sono spente inesorabilmente ai venti metri dalla porta di Reina. Ne è conseguito che nel primo tempo l’Atalanta si sia mostrata per niente incisiva, al punto da riuscire a concludere solo prima dell’intervallo con un colpo di testa di Zapata parato da Reina, dopo aver rischiato di capitolare una seconda volta con un colpo di testa di Milinkovic Savic stampatosi sul palo.
Nella ripresa, quando ci si aspettava il ritorno di fiamma dei nerazzurri con l’ingresso di Malinovskyi per Ruggeri, è arrivato il raddoppio laziale dopo 6 minuti, messo a segno su una veloce ripartenza che ha permesso a Correa di aggirare Gollini e appoggiare in rete. Nel valzer di sostituzioni, ancora vincente l’ingresso di Muriel che dopo la mezz’ora ha calciato sul palo permettendo al rientrante Pasalic, anch’egli partito dalla panchina, di ribadire in rete. La speranza di riaprire la partita è durata tre minuti, fino al gol di Muriqi, già a segno in Coppa Italia, subentrato a Immobile. Con il contestuale successo del Napoli, avversario in semifinale in Coppa Italia, l’Atalanta scivola al 7° posto, ma sempre a diretto contatto con la zona Champions. Intanto è arrivato Kovalenko.