Chapeau a L’Equipe

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Federica Sorrentino

Dai francesi ti aspetti di tutto, fuorché adulazioni che non siano ampiamente meritate. E’ accaduto così che il quotidiano sportivo transalpino più autorevole, ancorché il più venduto nel Paese, abbia dedicato un ampio servizio a Bergamo e all’Atalanta. L’Equipe, che festeggia i 75 anni di pubblicazioni, ha confermato che l’immagine del capoluogo orobico, con i suoi scrigni d’arte e d’architettura, attorniato da eccellenze industriali, con un aeroporto tra i più importanti della rete del trasporto aereo d’Europa, abbia avuto una spinta in avanti anche grazie all’Atalanta. Merito di Valentin Pauluzzi, inviato a Bergamo e suggestionato dal murales realizzato sulla facciata della vecchia dogana cittadina. I francesi parigini hanno dovuto appellarsi a Mbappé per evitare lo sgarro dell’eliminazione nella Final Eight della Champions League 2020, ma sono rimasti ammirati dall’organizzazione di gioco di Gian Piero Gasperini, al quale l’autore dell’articolo riconosce il merito di avere riportato in auge il calcio totale, contribuendo a costruire la nuova mentalità vincente del calcio italiano. Facendo capire, in un certo senso, che senza la scossa dell’Atalanta e alla ventata di novità sul piano tecnico e tattico, non ci sarebbe stato il filotto manciniano che ha portato l’Italia sul tetto d’Europa. Non traspare, tra le righe, la città dilaniata dal Covid, ma la si cita come esempio di Rinascimento. Lapalissiano l’invito a prendere la direzione di Bergamo per ammirarne l’antico borgo medievale con l’anello delle mura venete. Tra i virgolettati riportati nell’articolo c’è quello di Rafael Toloi, che ha ereditato e merita di indossare la fascia di capitano, il titolare di un bar dove ci sono più maglie atalantine che bibite e liquori, un personaggio del passato sportivo e richiamato non si sa bene perché come Cristiano Doni, e una figura professionale di prestigio come Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e testimone della grande battaglia contro la pandemia vissuta con il carattere e la forza di volontà dei bergamaschi. Come prima tappa di un viaggio italiano non si può che dire grazie ed essere contenti. Anche perché l’Atalanta il suo tour europeo sta per ricominciarlo, ormai una habitué del palcoscenico calcistico che conta. E pensare che qualcuno poco tempo addietro, a tinte zebrate, si chiedeva cosa ci facesse l’Atalanta in Champions League. Se i francesi ammirano Bergamo e la sua squadra un motivo ci sarà. Chapeau a L’Equipe.

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