Simone Fornoni
“Questa è una squadra di qualità che merita tempo, esperienza e tante partite prima di essere giudicata. Lasciarsi 96 giorni di stop alle spalle non era facile, non c’erano certezze”. Permettendoci di smentire Massimo Brambilla, guru di un calcio giovanile all’italiana che riesce a incantare perfino nell’anno zero del necessario ricambio generazionale, leggi il post Diallo e Piccoli, una c’è, eccome. La sua Primavera dell’Atalanta, che non conosce mai l’inverno, a dispetto di un autunno a singhiozzo, 4 punti in altrettante partite di campionato disputate prima del nuovo stop per il maledetto Covid-19. Il torneo dedicato a Giacinto Facchetti è ripartito domenica in casa col Cagliari, ma è la Supercoppa Italiana-bis rivinta contro la Fiorentina giovedì a dare il senso a un progetto che sembra prescindere dalle combinazioni di baby talenti a pelo d’erba, a ben più d’un anno dall’ultimo sussulto di gioia utile a riempire la bacheca. Il trait-d’union sono i fuoriquota, i veterani, in primis Alessandro Cortinovis, bergamasco di città, trascinatore, regista avanzato, assistman, tutto. Il rompighiaccio che fende la banchisa nemica di pura furbizia, la zampata sul duello aereo rimpallato di Olaf Kobacki, l’autore del bis che mette la freccia nella ripresa in doppio slalom e sinistro defilato con deviazione di Dalle Mura sull’assist del play Panada sfornato dal recupero-disimpegno a due con Matteo Ruggeri, il prestito pesante di Gian Piero Gasperini. Il leader del gruppo dei 2001 (Ghislandi, Gyabuaa, il portiere Gelmi) che prova a scollinare i minorenni o giù di lì oltre i due anni a far man bassa sulle ali delle plusvalenze passate dalla prima squadra. E che gollasso Tomas Vorlicky, uno che di Boemia aveva soprattutto il ginocchio di cristallo a negargli la transizione dall’Under 17 al piano di sopra, saltando praticamente la Berretti di Stefano Lorenzi, e adesso ha riscoperto il piedino d’oro, il sigillo da tris a giro, sull’apertura indovinate di chi? Il 10 dai riccioli mori, sempre lui, testa bassa da trincea e testa alta per disegnare un calcio da Van Gogh più che da tecnigrafo. Dei 2003, titolari Federico Zuccon, interno lineare senza squilli di tromba ma di grande intelligenza tattica, e il solito Giorgio Scalvini, mastino diciassettenne dall’11 dicembre. Alessio Rosa e Tommaso De Nipoti, i punteros, sono attesi al varco al pari del barcelonista Anwar Mediero, che però è un 2002 e al Gewiss Stadium era in pitch view. AAA protagonisti nuovi di trinca cercansi, d’importazione o nostrani non importa.