Federica Sorrentino
Un capitano, c’è solo un capitano. Non c’è stadio o momento di raduno che non abbia sentito risuonare il coro rivolto all’uomo simbolo della squadra del cuore. Nel calcio la fascia di capitano, emblema della rappresentanza in campo, viene attribuita al giocatore che abbia legato di più il proprio nome alla società di appartenenza. Il capitano, recita il regolamento, «durante la gara è l’unico ad avere facoltà di interpellare l’arbitro, in forma corretta e a gioco fermo, per chiedere chiarimenti in merito alle decisioni assunte e per formulare eventuali riserve».
Compito non da poco. Nei suoi 113, quasi 114, anni di storia, l’Atalanta annovera nomi illustri con la fascia al braccio. Uno su tutti: Glenn Stromberg, del quale le giovani generazioni hanno sentito parlare e viene ricordato come l’uomo faro della squadra di Mondonico degli anni ‘80.
Ultimo capitano bergamasco, invece, Gianpaolo Bellini, il quale ha indossato la fascia fino al giorno del suo addio al calcio giocato, nella gara Atalanta-Udinese dell’8 maggio 2016. Per poi arrivare a Papu Gomez, la cui storia con la Dea è durata sei anni e mezzo, e alla fine della quale si è dovuto scegliere a chi attribuire la fascia. E a tale proposito Gasperini ha subito chiarito che anzianità, appartenenza e numero di partite giocate determinano il ruolo di capitano; di essere favorevole a più capitani e che non esiste solo quello che porta la fascia. Per l’allenatore, Toloi, Freuler e De Roon sono quelli con più presenze e messi sullo stesso piano. Gasperini ritiene sia fondamentale avere più giocatori di riferimento per la società, la squadra, lo spogliatoio e l’allenatore.
L’appartenenza della fascia a più di un giocatore va a significare non solo una gratifica, ma una responsabilità condivisa, per fungere da punto di riferimento per i compagni di squadra, in campo e fuori. Diventare capitano della propria squadra è un onore per ogni atleta e questa scelta è strettamente connessa al rispetto e alla fiducia che si riceve dall’ambiente. Ritrovarsi con tre capitani promette di diventare un punto di forza. Arrivato come Rafael Toloi nel 2015, Martin De Roon è stato riportato a Bergamo dopo un anno nella terra di Albione e ha festeggiato le 200 presenze con la maglia dell’Atalanta, da capitano, a Cagliari. Remo Freuler, alla quinta stagione consecutiva, lo segue a ruota, avendo collezionato 199 presenze tra campionato, coppe nazionali ed europee. Un brasiliano, un olandese e uno svizzero. Potremmo dire naturalizzati bergamaschi. Come il loro allenatore.