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La Dea di Liverpool

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UCL MD4 Liverpool - Atalanta

Eugenio Sorrentino

Si può affermare, a buon diritto, che l’Atalanta ha un grande avvenire dietro le spalle dopo la vittoria storica allo stadio Anfield, espugnato per una prestazione superba per quantità e qualità di gioco, riscattando la sconfitta subita all’andata e festeggiando nel migliore dei modi la 200esima panchina di Gasperini da allenatore dei bergamaschi. Due gol a zero al Liverpool che non aveva ancora subito gol in questa edizione di Champions League.

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Dopo un primo tempo di grande padronanza, nella ripresa i due gol che hanno deciso l’incontro, segnati al quarto d’ora da Ilicic, tornato ai livelli di nove mesi fa, e quattro minuti dopo da Gosens. Entrambe le azioni vincenti ispirate da Papu Gomez, che con il numero 10 sulla maglia ha onorato come meglio non poteva il grande Diego Armando Maradona, scomparso a soli 60 anni e omaggiato con un minuto di silenzio all’inizio della partita.

L’Atalanta ha reso pan per pariglia al Liverpool, diventando la quinta squadra italiana nella storia del calcio a vincere allo stadio Anfield. Un successo meritato, che ha rilanciato le quotazioni della squadra di Gasperini per il passaggio agli ottavi (decisivi il match casalingo con il Midtjylland e l’atto finale nell’area di Amsterdam) e la consacra definitivamente nell’elite del calcio europeo, per quanto ha saputo esprimere nel corso dell’intera partita contro il club campione del mondo. La tattica ha prevalso sul ritmo. Serviva la partita perfetta e l’Atalanta l’ha disputata per intero.

Gasperini ha visto giusto scegliendo di affrontare Klopp senza attaccanti di ruolo per un reparto offensivo di pure movimento, con Pessina alle spalle di Ilicic e Gomez. Il rientro in formazione di Gosens ha completato l’assetto. Nessuno avrebbe scommesso che allo stadio Anfield si sarebbe dovuto attendere la fine del primo tempo per registrare una conclusione a rete del Liverpool. Frutto dell’impeccabile interpretazione della gara da parte dell’Atalanta, che mostra padronanza già nell’affrontare le prime battute di gioco, alimentando il fraseggio e proponendosi pericolosamente in avanti con gli assist di Gomez e Ilicic. Quando il Papu ha arpeggiato di destro un cross a tagliare la difesa inglese, il Professore è stato lesto a inserirsi e colpire sottomisura. La combinazione volante tra Hateboer e Gosens, su cross partito dal piede fatato di Gomez, ha messo il sigillo al risultato. I cambi non sono bastati a Klopp a invertire il trend e nella cornice desolatamente vuota dello stadio più bello del mondo è stata celebrata la Dea di Liverpool.