Eugenio Sorrentino
I reduci della fantastica notte di Anfield non hanno avuto fortuna quando si sono rituffati in clima campionato per affrontare il Verona dal modulo e dalla scuola di pensiero speculari. All’Atalanta è mancata la lucidità in fase conclusiva che, aggiunta alla buona dose di bravura del portiere avversario e alla freschezza che nell’ultima mezz’ora pendeva dalla parte degli scaligeri, ha fatto la differenza alla distanza. Così l’Atalanta, che sperava di rilanciarsi nelle posizioni di vertice della classifica, si ritrova a segnare il passo e costretta a digerire una sconfitta casalinga dal Verona, che dopo avere arginato i tentativi offensivi dei bergamaschi, ha colpito due volte nell’ultima mezz’ora. L’episodio del calcio di rigore, che al quarto d’ora della ripresa ha sbloccato il risultato e fatto pendere la bilancia dalla parte dei veronesi, è stato lo spartiacque di una partita che avrebbe potuto essere a senso unico se la squadra di Gasperini fosse tornata la macchina da gol. Vittoria della concretezza per gli scaligeri allenati da Juric, che si sono avvantaggiati nei cambi, in particolare con l’ingresso di Veloso. Responso impietoso per l’Atalanta, che ha attaccato e fatto segnare maggiore possesso palla senza trovare la via della rete. Nel complesso una serata decisamente poco fortunata per l’Atalanta, che già alla vigilia aveva dovuto rinunciare a Miranchuk, per il quale è scattato il protocollo di isolamento per i positivi al Covid-19, Gosens e Pasalic, in attesa di essere recuperati per il match casalingo del girone D di Champions League con i danesi del Midtjylland. Gewiss Stadium dopo la notte storica di Liverpool. La squadra di Gasperini ha predominato per due terzi di gara, costruendo azioni da gol che non si sono concretizzate in parte per errori di mira ma soprattutto per merito del portiere scaligero Silvestri. Poi ha subito gol su calcio di rigore al quarto d’ora della ripresa. A provocarlo un fallo di Toloi su Zaccagni con trasformazione di Veloso dagli undici metri. Quindi nuovo infortunio per il portiere Gollini, rientrato tra i pali da appena una settimana e uscito zoppicando sul ginocchio sinistro. Nella girandola delle sostituzioni, l’Atalanta ha affrontato il finale di partita con Muriel, Lammers e Diallo, che non hanno inciso, come avrebbero potuto in spazi certamente più ampi di quelli avuti a disposizione da Gomez e Ilicic, mentre il Verona ha raddoppiato con Zaccagni, rischiando di arrotondare ancora in contropiede.