Toh, ma guarda, la signora Vittoria è tornata al Gewiss Stadium

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di Giambattista Gherardi

Giovedì 17 febbraio lo stadio di Bergamo (oggi Gewiss Stadium per onor di sponsor) è tornato a ospitare un incontro ufficiale di Europa League, la gloriosa Coppa UEFA di un tempo, a distanza di 31 anni. La squadra di Gasperini aveva sì ripreso il filo con le Coppe Europee già nel 2017, ma gli incontri sono stati disputati a Reggio Emilia, causa il mancante “patentino UEFA” arrivato quando i neroazzurri erano però saliti in Champions League. L’ultima partita a Bergamo, disputata il 6 marzo 1991, fu l’andata dei quarti di finale contro l’Inter. Finì 0-0 con Zenga in porta fra i meneghini e stavolta arrivato al Gewiss Stadium come commentatore tecnico di Sky. Il ritorno più gradito è stato però quella della “signora Vittoria”, poiché i tre punti casalinghi mancavano ai neroazzurri da più di un mese in Coppa (2-0 al Venezia in Coppa Italia il 12 gennaio) e addirittura da novembre in campionato (4-0 ancora con i lagunari il 30 novembre). Un segnale non da poco, dopo le beffe all’ultimo respiro con Fiorentina in Coppa Italia e Juventus in campionato, ma soprattutto un passo avanti verso gli ottavi dell’Europa League. Per raggiungerli, ad Atene giovedì 24 febbraio alle 18.45, l’Atalanta avrà a disposizione due risultati su tre: con vittoria o pareggio si passa. Una sconfitta di misura con qualsiasi punteggio costringerebbe a supplementari ed eventuali rigori, mentre un malaugurato ko con doppio scarto porterebbe nell’Olimpo… l’Olympiakos e non la Dea.
Giovedì sera abbiamo assistito a una prestazione a due facce, con il primo tempo che ha ahimè ricordato le incertezze e l’improduttivo fraseggio del primo tempo contro il Cagliari. Ben altra musica nella ripresa, quando l’inserimento di Boga e Koopmeiners ha dato verticalità e velocità alla manovra d’attacco. Il neoacquisto olandese mostra di saperci fare e dà la piacevole impressione di aver deciso la giocata prima ancora di ricevere il pallone, sorprendendo gli avversari e dando qualche opzione in più ai calciatori più avanzati costretti a giostrare senza un riferimento forte (leggi Zapata) e quindi alla ricerca di opzioni “sorprendenti” che aprano spazi inediti.
Sarà il tema principe delle prossime partite, quando potrebbe mancare anche Muriel, uscito precauzionalmente a fine primo tempo per una noia muscolare nella partita contro i greci. Un’ulteriore brutta tegola, che costringerebbe Gasperini a ulteriori alchimie, considerando che fra i disponibili mancheranno per un po’ anche Palomino, Ilicic e Miranchuk.
Firenze sarà in questo senso un banco di prova. Basteranno la velocità sulla sinistra di Zappacosta (in grande spolvero con la Juventus) e la buona vena di Malinovskyi e Boga per superare le munite difese avversarie? Oppure il ruolo di guastatore verrà assunto da una progressiva staffetta fra Pasalic e Pessina con il centrocampo presidiato dagli architetti svizzero-olandesi (Freuler, Koopmeiners e De Roon)? Nessuno può dirlo, troppe le variabili e gli incontri (in una settimana ci aspettano Fiorentina, Olympiakos e Sampdoria), per non parlare della difesa, dove a gioco lungo (infortunio Palomino, ammonizioni e diffide (Demiral) potrebbe rendersi necessario l’arretramento di De Roon o l’innesto di Scalvini.

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Sidibe (Foto Atalanta.it)

Fuori luogo rimpiangere i prestiti concessi a gennaio (Lovato e Piccoli) o evocare ingaggi dal cimitero degli elefanti degli svincolati (Pellè e Diego Costa). Piuttosto diamo fiducia ai giovani della Primavera. Sidibe e De Nipoti, potrebbero dare una mano importante e il biglietto da visita, fresco fresco, sono i due gol (su rigore) che Sidibe ha rifilato alla Juventus nel vittorioso 1-2 in trasferta di qualche giorno fa. Un azzardo? Può darsi, ma nel 2016 all’alba dell’era Gasperini fu proprio l’all in sui giovani a riaprirci la via verso l’Europa. E da allora di partite “la signora Vittoria” ne ha coronate parecchie.