Rino Fusco
La regular season dominata, la seconda Coppa Italia. Credere che Agnelli Tipiesse potesse dire la sua e diventare protagonista dei playoff era legittimo. Invece a Gara 1 vinta in rimonta ha fatto riscontro un secondo atto che ha rimesso in gioco Brescia. Infine, la bella decisa sul filo di lana, al tie-break, dopo un match combattutissimo. Resta, quella conclusasi ieri al PalaPozzoni di Cisano Bergamasco, una stagione straordinaria, con il solo rammarico del sogno infranto. Una sconfitta bruciante, ma che nulla toglie a quanto fatto da un gruppo di qualità eccellente, che ad inizio stagione nessuno avrebbe accreditato come vincitore della regular season e in grado di riconquistare la Coppa Italia. Gara 3 ha visto Brescia portarsi subito in vantaggio (26-28), Bergamo rialzarsi e sopravanzare (25-22, 25-19), per poi cedere il quarto (20-25) e andare al tie break, deciso ai vantaggi (14-16). Agnelli Tipiesse si è ritrovata a condurre 14-13 e dopo la parità, Brescia ha messo a segno il punto decisivo murando Pierotti. Coach Graziosi ha schierato Bergamo schiera Finoli-Santangelo in diagonale, Cargioli-Milesi al centro, Pierotti Terpin in 4, libero D’Amico. Cruciale l’esperienza nel punto a punto finale, con percentuali in attacco del 48% da entrambe le parti. Ancora una volta il muro ha fatto la differenza, con Brescia che ha chiuso a 12 muri punto contro gli 8 bergamaschi. L’impressione è che se Agnelli Tipiesse avesse conquistato il primo set, il match avrebbe preso un’altra piega. Vero che si è giocato punto a punto, ma sul 24-23 ottenuto su attacco vincente di Santangelo, la squadra di Graziosi ha vanificato il set-point per una sfortunata scivolata di Finoli con relativa invasione. Un attacco lungo di Santangelo e un ace del bresciano Cisolla hanno ribaltato l’esito della prima frazione. Nel quarto set, invece, dal 19 pari si è passati al 20-22. I bergamaschi sembravano in grado di recuperare, invece hanno subito un parziale di 3-0. A caldo l’amarezza sembra avere prevalso, ma bisogna tenere conto che il roster affidato a coach Graziosi era tutto da scoprire e il cammino da rullo compressore nella regular season ha convinto di trovarsi di fronte a una corazzata. I risultati raggiunti in questa stagione danno comunque ragione a un progetto meritevole di trovare continuità. La fusione ha generato una squadra competitiva, che ha fatto vedere un volley di grande qualità e intensità. D’altronde, la formula dei playoff rimette in gioco anche chi si è attardato e, magari, con maggiore freschezza atletica.