Atalanta: meglio un punto che niente

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stendardoPunto guadagnato o punto perso? L’Atalanta, in questa stagione, ci mette del suo per complicarsi la vita e la cosa succede puntualmente all’inizio di una partita da prendere con le molle, tra le più insidiose anche per le condizioni climatiche che costringono a posticipare di mezz’ora il fischio d’avvio. Come al solito, mister Colantuono ci aveva visto bene, prevedendo la pericolosità dell’attacco cagliaritano, pur senza immaginare che Canini si sarebbe reso autore di un intervento in stile “scapoli contro ammogliati”, costringendo la squadra a una partenza in salita che finisce per compromettere i piani tattici. Ci sarebbe voluta pazienza e incisività per puntellare la difesa e colpire in profondità quella avversaria. Invece Denis finisce nella tenaglia dei difensori centrali sardi e Moralez va spegnendosi forse perché non proprio a suo agio sul campo pesante. Giorgi, altro rinforzo di gennaio, è protagonista di una prestazione da dimenticare: prima sbaglia un calcio di rigore in movimento, che nei primi minuti di gioco avrebbe cambiato sicuramente l’andamento del match, poi non dà tempo di farsi sostituire e nel finale rimedia il secondo giallo compromettendo ogni eventuale tentativo di spinta offensiva. In compenso l’Atalanta ritrova un leader e questi è Stendardo, alfiere difensivo, bravo e decisivo nel saper sfruttare una palla inattiva su corner per acciuffare il pareggio con una perfetta torsione. Ma i problemi veri restano all’attacco dove Colantuono continua a dare opportunità a Parra senza ricevere le risposte sperate e resta in attesa dell’arrivo di Igor Budan. Bonaventura sembrava aver trovato la via della rete, ma si è fermato da un po’ di tempo a questa parte. Il cambio di modulo dal 4-4-1-1 al 4-3-2-1 non ha prodotto finora l’auspicata, accresciuta prolificità offensiva. Oltre ai gol di Denis, i centrocampisti hanno iscritto raramente il proprio nome nel tabellino dei marcatori. Bonaventura a parte, è capitato solo a Carmona accendere gli entusiasmi segnando nella porta del Napoli ma ben tre mesi addietro. Alle porte ci sono le sfide con il Milan, in casa, e Palermo, fuori. Due formazioni, per motivi diversi, costrette a inseguire i tre punti. Avversari per niente facili, da affrontare con lo spirito da vera Atalanta.

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