Atalanta spezza il tabù Olimpico

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Papu_GomezChi ti dice che sia un bene? Chi ti dice che sia un male? Una massima che va a pennello all’Atalanta, corsara all’Olimpico capitolino, sponda giallorossa. Un gol per tempo, il primo sotto la curva sud, il secondo dagli undici metri sullo sfondo di uno stadio con tanti spazi vuoti. La squadra di Reja sovverte i pronostici della vigilia che davano la Roma, bastonata dal Barcellona, pronta al riscatto. Ma in campo i gladiatori non si vedono, vuoi per un atteggiamento evanescente e poco incisivo sul piano della corsa e delle idee, vuoi soprattutto per l’impeccabile organizzazione di gioco dell’Atalanta che, dopo l’eccellente prova di San Siro contro il Milan e una vittoria sfiorata, raccoglie tre punti meritati frutto del genio dei folletti Gomez e Moralez, bravi anche ad assecondare la voglia di riemergere del Tanque Denis. Gli undici messi in campo da Reja riescono a eclissare lo squadrone di Garcia, che rimette tra i pali De Sanctis e riaffida i gradi di capitano a Daniele De Rossi, riportando Florenzi sulla linea di difesa e mettendo sulle ali Iago Falque e Iturbe a sostegno di Dzeko. Ma il ritmo langue e a dettare legge in mezzo al campo è l’Atalanta che gioca con padronanza e autorevolezza mantenendosi corta per chiudere gli spazi e sempre pronta a ripartire. Reja ottiene dai suoi giocatori che la porta rimanga inviolata e non solo nella prima parte di gara. Sportiello neutralizza lo spunto e il tiro ravvicinato di Pjanic al 17’ e solo dopo altri 17 minuti vede sibilare pericolosamente a un palmo dalla traversa una conclusione di Dzeko. Resteranno i soli due lampi giallorossi. Prima dell’intervallo Gomez approfitta di un errato simpegno di Digne, si avvicina all’area giallorossa e mette in rete con un tiro a giro su cui nulla può De Sanctis. Già psicologicamente provati, i giallorossi soffrono anche le contestazioni dagli spalti. Nel secondo tempo, ad eccezione di un salvataggio di Cigarini sulla linea di porta su palla inattiva, l’Atalanta non corre rischi e sfodera inesorabilmente l’arma del contropiede. Quando, su lancio in profondità, Kurtic sovrasta di testa Manolas ultimo uomo nella metà campo giallorossa, sul pallone c’è Moralez che s’invola verso la porta di De Sanctis, bravo a salvare con i piedi e neutralizzare l’azione, per la verità viziata da fuorigioco non rilevato dal guardalinee. La prova di Moralez resta di grande spessore nonostante l’occasione mancata. E’ lui a servire il pallone in area a Gomez, steso da Maicon che viene espulso per fallo da ultimo uomo. Denis va sul dischetto e fa centro piazzando il pallone all’incrocio dei pali. I giochi sono fatti e l’Atalanta torna a vincere all’Olimpico contro la Roma dopo 13 anni, nonostante nel finale debba pagare il prezzo dell’espulsione per doppia ammonizione di Stendardo e Grassi. Merito a tutti, comunque. Bene Raimondi e Brivio sulle fasce, autorevole Paletta e determinato, forse fin troppo, Stendardo. Grassi e Kurtic tornano a occupare le posizioni esterne di centrocampo e Cigarini ripaga la fiducia concessagli da Reja, sostituendo alla meglio il sempre continuo De Roon, fermo per problemi fisici. Denis sfrutta al meglio la nuova opportunità in campo facendo dimenticare la prova negativa casalinga con il Torino. Peccato che il suo impiego derivi dall’infortunio a Pinilla. Ora, prima del Natale, due gare interne inframmezzate dalla trasferta di Verona con il Chievo. Partendo da quota 21 e dalla parte sinistra della classifica.

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