Il Meeting di Nembro ritrova le stelle

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Gian Battista Gualdi

Il Meeting di Nembro è rinato, un’Araba Fenice che regala tutta la vitalità e l’ebbrezza dell’atletica leggera. C’è l’intero mondo del volontariato e dell’Atletica Salvetti a sostenere il ritorno di una manifestazione che regala spettacolo e risultati tecnici di assoluto rilievo. Come quello di Martina Caironi (Fiamme Gialle), di cui parliamo a parte, capace di migliorare per due volte il primato mondiale T63 del lungo, raggiungendo la misura di 5,17 (+0.4) e poi 5,19 (+1.0). Ma c’è stato pure Yeman Crippa, l’azzurro delle Fiamme Oro che con il tempo di 7:41.41 ha avvicinato il suo record italiano dei 3000 metri (7:38.27) realizzato lo scorso anno al Golden Gala di Roma. A un mese e mezzo dalle Olimpiadi di Tokyo, il trentino pluriprimatista italiano si è comportato bene nell’ultimo test prima della partenza per il raduno in altura a Livigno, dove resterà fino al 12 luglio. È giunto secondo al traguardo, superato nell’ultimo giro dal sudafricano Jerry Motsau (7:40.99), ma non cambia il valore della prestazione, costruita con un primo chilometro da 2:34 anche grazie al contributo delle lepri El Aoufi e Nyakundi, quindi un secondo mille più lento (passaggio a 5:12) e poi una chiusura forte in 2:29 nell’ultimo mille, con il giro finale completato in 58 secondi. Terza piazza per l’irlandese Darragh McElhinney (7:52.30), sotto gli otto minuti anche Pietro Riva (Fiamme Oro, 7:55.24) e Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni, 7:58.26 PB). Per il 24enne azzurro allenato da Massimo Pegoretti era la prima gara dell’anno su questa distanza, dopo la doppia uscita nei 5000 metri, prima agli Europei a squadre di Chorzow (successo in 13:17.23) e poi al Golden Gala di Firenze dov’è stato nono in 13:17.96. “Non è ancora il tempo che voglio, perché spero di valere un crono molto migliore – spiega Crippa – ma era il riscatto che mi serviva dopo il Golden Gala, una gara che mi aveva mandato un po’ giù di morale. A Tokyo spero di essere un altro atleta”. Nella prova femminile dei 3000, da segnalare il secondo posto di Marta Zenoni (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, reduce dal doppio titolo italiano Promesse nei 1500 e 5000 con relativi pass per gli Europei U23) con 9:15.48, alle spalle della inarrivabile keniana Purity Kajuju Gitonga (8:50:51). In più, la migliore Eloisa Coiro mai vista negli 800 metri. La ventenne romana della Fiamme Azzurre compie un netto balzo in avanti nel doppio giro di pista, fino a 2:02.24, una sforbiciata di un secondo e sette decimi abbondanti rispetto al 2:03.95 degli EuroTeam 2019.

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