YCBG naviga con l’Impronta

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Federico Errante

La barca non è un’area di comfort: si sale e “si sta scomodi” ed è questa situazione, molte volte, che permette a chi sta scomodo nella vita di trovare una dimensione nuova di maggior benessere. Nasce da qui, da parte dello Yacht Club Bergamo, la volontà di intraprendere un nuovo progetto d’inclusione con la Cooperativa Sociale L’Impronta, con sede a Seriate e da tre decenni a sostegno dei soggetti disabili e fragili e dei bisogni sociali. Il primo atto, nella giornata di domenica 20 giugno, nelle acque del Golfo di Salò a bordo del Protagonist. Un’imbarcazione che ha potuto vantare un equipaggio davvero speciale, a bordo con un obiettivo ben preciso: far provare a chi per tanti motivi è lontano dal mondo della vela, a volte solo per pregiudizio o per timore, che si può trovare un mondo nuovo, anzi un modo nuovo. Il sodalizio cittadino che in aprile ha tagliato il traguardo dei 20 anni, ben oltre l’aspetto agonistico carburato dalla passione, ha sempre messo in cima alla lista attività ricreative a sfondo sociale.  “L’Impronta”, invece, ha posto il primo mattone nel 1992 è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale e si riconosce nei valori della cooperazione e della solidarietà. Proprio questi, uniti alla collaborazione, sono la base su cui è stata impostata la sinergia con lo Yacht Club Bergamo. Il cui presidente Marco Golferini rileva: “Conosco molto bene gli amici della cooperativa. Ecco perché ritengo sia molto stimolante unire, in un progetto simile, due modi che sembrano così diversi ma che invece non lo sono affatto”. Un’altra sfida, un’altra scintilla per regalare un’opportunità particolare, capace d’abbinare sport, divertimento e inclusione. A maggior ragione con il lago di Garda a fare da location alla classica goccia a cui dare un giusto seguito, unendo l’intraprendenza dei soci all’impareggiabile universo del volontariato. Ecco perché non è stato il classico appuntamento “one-shot” quello in terra gardesana. La ferma volontà delle parti in causa, naturalmente, è tracciare un percorso duraturo legato all’unità d’intenti e condivisione di un’esperienza capace di lasciare un segno tangibile. O meglio, in questo caso una scia.  Quella di Protagonist. Un mezzo che, solitamente, premia l’efficacia del gioco di squadra. Questa però non è una semplice competizione. Ma molto, molto di più. E il gradino più alto del podio è già assicurato. Ancor prima di salpare. Perché il riconoscimento più prezioso va all’idea d’aver intavolato un discorso così nobile e profondo.

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