Chimera, alla scoperta del progetto che vuole avvicinare l’Ultimate Frisbee al grande pubblico

Intervista a David Barzasi, giocatore dell'Ultimate Cus Bergamo e membro del direttivo del gruppo fondato da Domenico Digiesi.

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L’Ultimate frisbee è uno sport che arriva direttamente dagli Stati Uniti, ma presto potrebbe aumentare la propria notorietà in Europa.

Tutto ciò merito del progetto Chimera, un’iniziativa promossa da Domenico Digiesi e che nel corso dell’ultimo anno ha visto l’ingresso di David Barzasi, colonna dell’Ultimate Cus Bergamo.

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Il 22enne di Almenno San Salvatore sta lavorando alacremente per promuovere un disegno sostenibile, capace di avvicinare chiunque a una disciplina ancora sconosciuta per molti.

David, com’è nato il progetto Chimera?
“Questa iniziativa nasce circa un anno fa dall’esigenza di Domenico Digiesi, alias Panzer, di giocare quanti più tornei possibile e creare legami, community e network”.

Come si è evoluta l’attività durante quest’anno?
“Con il mio arrivo e quello di Tobias Mine si è voluto dare un taglio più orientato verso lo sviluppo di questo sport in generale e degli atleti da un punto di vista di complessivo miglioramento, il tutto sfruttando la nostra esperienza in questa disciplina. Così, siamo riusciti a creare questa grande famiglia, i Chimera, che per molti giocatori di Ultimate rappresenta un posto sicuro, inclusivo e innovativo in cui crescere e far crescere tutto l’ambiente”.

Quali sono i vostri obiettivi?
“Innanzitutto fa conoscere l’Ultimate nel mondo provando a renderlo sostenibile dal punto di vista economico e renderlo più facilmente accessibile a quante più persone possibili. Tutto ciò creando anche un lavoro per gli appassionati ed offrire servizi che possano soddisfare atleti e spettatori”.

Simbolo Chimera
Lo stemma del progetto Chimera

Quali servizi offrite al momento?
“Permettere a quanti più atleti possibile, indipendentemente da posizione geografica ed esperienza di gioco, di partecipare a quanti più eventi possibile, offrendo supporto per lo sviluppo individuale degli atleti e, quindi, delle società ove militano, mediante lezioni online inserite nel progetto Lotus e che si svolgeranno durante i tornei, specialmente quelli competitivi, e durante i nostri raduni in cui offriamo una giornata di clinic (allenamento intenso di una giornata intera, seguiti dai tecnici) e una di torneo per mettere subito in pratica quanto appreso il giorno prima. Infine stiamo strutturando e creando strumenti per raccogliere svariate idee e provare a metterle in pratica”.

Quanti partecipanti avete?
“In questo preciso momento abbiamo 70 tesserati e circa un pool di 200 atleti”.

Raduno Chimera
Il secondo raduno di Chimera

Quanti giocatori verranno coinvolti nel 2024 e quali tornei avete come obiettivo?
“Puntiamo a coinvolgere quanti più giocatori possibili, dato che siamo una community, crescendo ogni giorno di più. Recentemente abbiamo anche fatto un piccolo “recruitment” staff per avere gente motivata e che condivida i nostri ideali e valori, e che ci dia una mano nel portare avanti questo ambizioso progetto, e, quasi inaspettatamente, abbiamo ottenuto diverse candidature che ci hanno fatto comprendere come il progetto Chimera sia condiviso e sentito, e come esso stia prendendo piede all’interno dell’intera comunità di Ultimate, non solo italiana. Abbiamo diversi tornei obiettivo in programma. Tra quelli confermati vi sono: il CBC (Cremas Beach Challenge), un torneo competitivo internazionale e femminile in programma vicino a Barcellona per il quale abbiamo organizzato la nostra primissima squadra women, composta da ben 6 diverse nazionalità (e che seguiremo personalmente noi tre del direttivo); il Dr Sand & Mr Grass (Tenerife, Spagna), inoltre proveremo a vincere nuovamente il Sabe a Mixta (Valencia, Spagna); il Paganello (Rimini, Italia), sicuramente il all’occhiello italiano, dove l’anno scorso erano presenti una settantina di squadre provenienti da ogni paese solo per la divisione mixed. Oltre a ciò punteremo a partecipare a Tom’s Tourney (Brugge, Belgio) e Windmill (Amsterdam, Olanda) che sono due tornei popolari e con un buon livello in Europa. Infine, siamo tra le squadre in lizza per un posto nell’Ultileague, prima edizione di una lega europea formata da dodici formazioni, di cui verranno trasmesse tutte le partite e dove puntiamo ad ospitare una delle quattro frazioni qui in Italia. A proposito, crediamo che questa sia una grandissima opportunità di crescita per noi e l’Ultimate in generale, e stiamo cercando sponsor per ammortizzare i costi di partecipazione e, magari, dimostrare ad aziende o enti in generale l’appealing di questa tipologia di eventi. Se qualcuno fosse interessato, saremmo molto lieti di spiegare tutto nel dettaglio e potrebbe scrivere una e-mail a sviluppo@chimerasd.com”.

David Barzasi insieme alla squadra che ha conquistato il torneo a Valencia.

Questo progetto potrebbe creare concorrenza alle altre società e alla federazione?
“Per quanto riguarda l’organizzazione di eventi, potrebbe capitare che ci possa essere concomitanza di date, ma queste sono cose che fanno parte della crescita di una società e di uno sport. Inoltre, crediamo di portare molti vantaggi alle società, alla federazione stessa ed allo sport in generale. Basti anche solo pensare che tutto ciò che un giocatore apprende con noi, viene poi trasmesso all’interno della società con cui gioca regolarmente. Infine, come abbiamo sempre dichiarato, siamo molto disponibili ad avviare progetti di collaborazione con la federazione per lo sviluppo dell’Ultimate”.

Cos’è per te il progetto Chimera?
“Per me è una grande famiglia e un’opportunità di poter creare un lavoro alimentato dalla mia passione, è un progetto con grandi potenzialità che può arrivare molto in alto e soprattutto può far conoscere questo fantastico sport al mondo; tutto questo dipenderà dal fuoco che abbiamo dentro e da quanto lavoreremo per arrivare all’obiettivo, è questo che mi alimenta ogni giorno per far crescere questo fantastico progetto”.