Jack e Atalanta, entrambi felici

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BonaventuraTre più sette fa dieci. In casa Atalanta alla fine i conti tornano, sia in termini economico-finanziari (alla società interessava incassare dalle cessioni dieci milioni per ripianare il bilancio), sia in termini tecnici. Via Consigli, per tre milioni, mister Colantuono si ritrova tra i pali Sportiello che bene ha fatto nella gara d’esordio e promette continuità di rendimento avendo alle spalle un girovago di esperienza come Avramov. A Bonaventura era stato promesso il salto di qualità e così è stato. Il Milan sembra una destinazione a sorpresa, in realtà i contatti c’erano già stati e Pippo Inzaghi non aveva certo nascosto a Galliani la propria stima nei confronti del n. 10 atalantino. In casa Inter regna una certa confusione e l’impressione è che Mazzarri rischi di ritrovarsi con qualche doppione, per di più sofferente per il rischio di sovrapposizioni ed eccessiva concorrenza. Sembrava proprio quella la nuova casa del gioiello bergamasco, poi sfumata. Alla ruota della fortuna è uscita la casella che porta a Milanello, allorquando è sfumato lo scambio con il Parma tra Zaccardo e Biabiany, La soluzione rossonera, che porta in cassa 5 milioni più 2 di bonus, appare quella più promettente per Jack, che una chance del genere la merita proprio tutta. Colantuono può consolarsi con Papu Gomez, il cui arrivo – come ha spiegato il dg Pierpaolo Marino – non è stato mai legato alla cessione di Bonaventura. La richiesta del Verona non è stata mai presa in considerazione. La grande squadra è arrivata puntualmente, grazie anche alla strategia messa in atto dagli uomini di mercato atalantini. Chi asseriva che ci sono troppi galli nel pollaio è servito. Il livello tecnico della squadra è rimasto praticamente intatto e in ciascuno dei ruoli Colantuono dispone delle pedine adatte. Anche con qualche variazione di schema sempre possibile in funzione delle caratteristiche dell’avversario di turno. La situazione dei cartellini in possesso dell’Atalanta è stata rimessa in ordine con 11 movimenti in entrata e 46 in uscita. Ora la parola al campo e piena fiducia all’organico.

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