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Omero 26 volte sul podio

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Luciano Locatelli

I recenti campionati assoluti di atletica leggera paralimpici hanno visto protagonisti gli atleti ipovedenti dell’ASD Omero di Bergamo, 26 volti sul podio. Una partecipazione senza selezione interna per consentire una vera e propria ripartenza dopo il lockdown, come ha spiegato il presidente dell’associazione Dario Merelli. Un gruppo numeroso con atleti di un certo livello, ma anche giovanissimi che si sono ben comportati con risultati che sono andati al di là delle aspettative.

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Dei 12 atleti in gara c’è qualcuno che ha stupito più di tutti?

I giovanissimi Makhoudia (oro nel lungo e bronzo nei 200 metri) e Runco (tre ori nei 100, 200 e 400) si stanno approcciando solo adesso all’atletica, hanno potenzialità ma bisogna dare loro la possibilità di crescere. Con noi c’era anche la protagonista dei campionati, Valentina Petrillo, transgender che arriva da un percorso particolare che l’ha portata a Bergamo nonostante viva in Emilia Romagna. L’abbiamo accolta tra di noi perchè la nostra associazione è aperta a tutti senza discriminazioni a testimonianza che Bergamo è una città inclusiva.

Quale il prossimo appuntamento?

Il 3 e 4 ottobre a Roma si svolgeranno i Campionati Italiani Paralimpici di Società, Finale Nazionale dove contrariamente agli anni scorsi parteciperanno tutti gli atleti che hanno preso parte ai campionati assoluti per società sommando i punti ottenuti in questa occasione. Noi siamo campioni uscenti in tutte e quattro le classifiche e quindi torniamo a Roma per difendere questi titoli.

Le attività dell’associazione vanno anche al di là dello sport.

Si, i ragazzi e le persone che si avvicinano all’ASD Omero possono praticare l’atletica ma tante altre discipline come il Torball & Goball, il calcetto, sci, nuoto, scacchi. Tutte discipline che ci vedono affiliati alle relative federazioni. In più, attività ricreative e ludiche.

Vuole rivolgere un invito particolare?

Quest’anno in seguito al Covid-19 siamo riusciti a riprendere completamente solo con l’atletica mentre altre discipline si sono più o meno fermate. C’è però il problema dei protocolli sanitari, ovvero l’obbligo di test sierologico prima di ogni partita. Nonostante i contributi giunti dalla federazione noi non riusciremo a sostenere per molto questi costi. Non potendo autofinanziarci con le nostre solite iniziative, ci auguriamo che si aprano dei bandi o giugano contributi per poter dare seguito alle attività.