Gian Battista Gualdi
C’è un triumvirato in campo per dare un futuro al Volley Bergamo. L’avv. Stefano Massimiliano Rovetta dell’omonimo studio legale bergamasco, l’ing. Paolo Bolis e Andrea Veneziani, storico team manager e responsabile relazioni esterne della società rossoblù, hanno fatto sapere che, insieme ad altri irriducibili appassionati, stanno mettendo in campo le forze necessarie per salvare il patrimonio del volley femminile che ha mietuto successi in Italia e in Europa più di ogni altro in tre decenni. “Stiamo continuando a lavorare alacremente e senza sosta su un progetto di struttura in grado di garantire un futuro ad una delle realtà del volley femminile di riferimento per l’intero movimento pallavolistico italiano ed europeo. L’operazione, seppur economicamente impegnativa ed al momento difficile, trova le forze imprenditoriali, fuori e dentro il territorio bergamasco, impegnate a fondo nel restare attive su più tavoli” – hanno scritto i tre impegnati a realizzate dalla cordata per sostenere la continuità del progetto societario. Una sottolineatura giunta quando si è saputo che l’imprenditore veronese Matteo Ballarin, già impegnato come socio di Bergamo Basket 2014 e dichiaratosi disponibile a fare la sua parte con un impegno economico sostanziale purché si creasse una Polisportiva, ha ritenuto di non avere trovato rispondenza alla sua proposta e deciso di fare un passo indietro. Benché rammaricati, i tre trascinatori confermano che continueranno ad adoperarsi per mantenere la squadra più titolata del volley femminile italiano a Bergamo e nella massima serie, confidando nella rete imprenditoriale bergamasca che – essi garantiscono – sta mostrando concretamente di crederci e di avere a cuore trent’anni di storia. Non è semplice portare a compimento uno sforzo che, in tempo di pandemia e forti incertezze economiche, richiama non solo le risorse finanziarie ma anche e soprattutto la passione per lo sport. Il mondo della pallavolo guarda con attenzione a Bergamo, perché se la società rossoblù saprà rilanciarsi con il sostegno delle imprese del territorio, l’intero movimento ne trarrà beneficio. Serve una iniezione di fiducia e speranza, anche perché non va dimenticato che alle spalle della gloriosa prima squadra c’è la tradizione della scuola di volley che ha sfornato tante giocatrici e permette alle giovani e giovanissime leve di provare a vivere in prima persona l’esperienza di questo sport. Dunque, come si legge nella lettera di Bolis, Rovetta e Veneziani, Volley Bergamo non getta la spugna.