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Campo neutro e reti bianche

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Foto Alessandro Castaldi/SilPress 21-11-2020 Cesena, Italia - Spezia vs Atalanta - Campionato di calcio Serie A TIM 2020/2021 - Orogel Stadium Dino Manuzzi Nella foto: CRISTIAN ROMERO (ATALANTA)

Eugenio Sorrentino

E’ finita come l’ultima volta, 81 anni fa. Zero a zero e un’occasione sprecata per tornare a vincere contro un avversario che l’Atalanta di inizio stagione avrebbe domato a suon di reti. La squadra di Gian Piero Gasperini, forzatamente ridisegnata tra rientri attesi e defezioni imposte dalle circostanze, lascia due punti sul neutro di Cesena, chiudendo a reti bianche il confronto con lo Spezia. Il risultato a occhiali mancava da un anno nel ruolino di marcia della squadra da Gasperini, che nella circostanza non si è espressa con la lucidità e il ritmo che l’hanno fatta diventare macchina da gol. Tuttavia, vanno registrati un palo colpito da Zapata e il gol di Gosens, bello per capacità di inserimento ed esecuzione, annullato dal Var per fuorigioco, e nel finale di partita un salvataggio del portiere spezzino Provedel su Gosens (che si era costruito la prima, ghiotta occasione da rete della partita) e un paio di opportunità non sfruttate da Pasalic, subentrato nella ripresa a Gomez. Per lo Spezia di Italiano, che ha bene impostato la difesa alta e impostato la gara sul ritmo e la pressione in marcatura, solo un lampo di Farias che allo scoccare del secondo giro di orologio ha centrato il palo. Battezzato così il rientro di Gollini tra i pali, per il resto impegnato in una sola occasione, grazie all’ottima difesa comandata da Romero e con il solido apporto di Toloi e Palomino. Buono l’esordio di Pessina da titolare, affiancato in mediana a De Roon, che ha ritrovato il campo con la prospettiva di essere al meglio nelle prossime partite. Avere potuto schierare sulla fascia sinistra Gosens, il migliore insieme a Pessina, ha fatto la differenza. Non così sulla destra, dove, in assenza di Hateboer, De Paoli aveva cominciato bene prima di arrendersi alla stretta dell’adduttore destro alla mezz’ora e lasciare il posto all’ex azzurro Piccini, ancora lontano dalla condizione migliore dopo il lungo infortunio da cui è reduce. Ilicic ha fatto vedere cose buone, sta tornando gradualmente sulle sue orme da professore, ma necessita del fraseggio e delle sovrapposizioni che intorno gli sono mancate. Forse Miranchuk, placcato senza provvedimenti negli ultimi secondi, carta da giocare prima del finale. Zapata, nonostante le scorie del jet lag, avrebbe potuto marcare il gol. Visto all’opera Papu Gomez, si è capito perché Gasperini abbia lasciato a casa Djimsiti, Hateboer, Mojica e Muriel, quattro degli otto rientrati dagli impegni internazionali solo alla vigilia del match con i liguri. Non una scusante, ma una evidenza.

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