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La magia di Anfield

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Eugenio Sorrentino

Indipendentemente dal risultato del confronto sull’erba inglese tra Atalanta e Liverpool, resta incompiuto il capitolo della cornice di pubblico che tanto conta nell’atmosfera di una partita. Al canto a squarciagola dello splendido inno “You’ll never walk alone – Non camminerai mai da solo”, che si leva tradizionalmente dalla Kop, il settore più caldo della tifoseria del Liverpool, avrebbe corrisposto il coro non meno vibrante ed emozionante dei bergamaschi al seguito. Quello sentito l’ultima volta a San Siro il 19 febbraio scorso, ma ancora prima nella trasferta di Europa League a Dortmund. Pura magia. La data del 25 novembre resterà nella storia, con la squadra di Gasperini protagonista allo stadio Anfield, soprannominato “la fortezza” dai sostenitori dei Reds e da molti giudicato il più bello del mondo. Sulla scalinata che conduce i giocatori sul campo di gioco c’è una targa con la scritta “Questo è Anfield, per ricordare ai nostri ragazzi per quale maglia giocano e ai nostri avversari contro chi giocano”. Non esattamente l’effetto della haka maori con cui gli All Blacks si presentano alla squadra avversaria, ma sicuramente un connubio di forza e orgoglio, che nel caso dell’Atalanta si trasforma in carica e determinazione senza farsi intimorire. L’esito della partita è destinato a non incidere sul passaggio agli ottavi di finale, che sarà deciso in ogni caso dai match di ritorno con il Midtjylland in casa e l’Ajax nell’arena di Amsterdam. Tuttavia, il prestigio di giocare a Anfield arricchisce di significati la sfida che rimette alla prova la squadra di Gasperini, verso la quale Jurgen Klopp continua a nutrire massimo rispetto, proferendone lodi. Non si fida e fa bene. Perché l’Atalanta formato trasferta è capace di tutto. Avere di fronte il club campione del mondo rende consapevoli di quale livello sia stato raggiunto e l’importanza dei valori, calcistici e sovracalcistici, che si accompagnano alla presenza dei nerazzurri in questo proscenio. Il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, non ha mai nascosto l’ammirazione e il senso di incanto per lo stadio Anfield, a cui si è ispirato per realizzare gli interventi all’impianto di Bergamo dopo averne acquisito la proprietà. Anfield accoglie tutti con la sua magnificenza. L’Atalanta vi accede con l’orgoglio di regina delle provinciali. Una filosofia e una espressione di calcio che visita uno dei grandi templi moderni dello sport più popolare al mondo. Un sogno, ma nessun dorma.

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