Marcia sull’Europa

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Eugenio Sorrentino

La risposta arriva sempre e solo dal campo. E quella che l’Atalanta ha dato allo stadio Bentegodi, cinque giorni dopo l’eliminazione dalla Champions ad opera del Real Madrid, conferma qualità e compattezza del gruppo guidato da Gian Piero Gasperini. Il tecnico sorprende ancora una volta, come sempre mai in modo scontato, e trasforma la fase di emergenza legata all’indisponibilità dei due esterni di centrocampo, Hateboer e Gosens, con un cambio di modulo, il 4-2-3-1, che mette in difficoltà gli scaligeri e regala un successo più ampio dei due gol firmati da Malinovskyi e Zapata. Aspetto non secondario, la capacità della squadra di interpretare il cambiamento avvantaggiandosene e permettendo di valorizzare in modo efficace il ruolo del trio di trequartisti (Malinovskyi, Pessina e Miranchuk) per dare campo pieno all’azione di Duvan Zapata. Già in altre circostanze, a gara in corso, l’undici di Gasperini ha dimostrato capacità di adattamento a moduli diversi dalla difesa a tre. Contro il Verona si vede un’Atalanta padrona del campo, con la qualità e la precisione tecnica che fanno la differenza sulla sola fisicità.

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Grande ritmo e intensità nel primo tempo, quando l’Atalanta costringe gli scaligeri nelle retrovie e finalizza la superiorità passando in vantaggio dopo la mezz’ora con Malinovskyi, che trasforma un calcio di rigore concesso per un tocco con il braccio in area di Di Marco. Prima dell’intervallo, su assist di Malinovskyi, il raddoppio di Zapata con un’azione di potenza e tecnica conclusa con un tocco felpato dopo aver mandato in bambola il suo marcatore Lovato e messo a sedere il portiere Silvestri. Pieno riscatto dopo un’azione precedente in cui, fattosi largo tra due difensori, il colombiano stampa il pallone sul palo. Nella ripresa l’Atalanta controlla con grande padronanza la partita e nel finale Muriel e Ilicic, subentrati a Zapata e Pessina, sfiorano il terzo gol. Muriel semina la difesa avversaria, ma a tu per tu con il portiere veronese non inquadra lo specchio della porta. Poi Ilicic prova a iscrivere il suo nome nel tabellino dei marcatori ma il suo sinistro manda il pallone a scheggiare l’incrocio dei pali. Aggiungasi anche che Gollini, ripreso posto tra i pali, guadagna il buon voto in pagella respingendo la conclusione ravvicinata di Lazovic, sbucatogli davanti favorito da un rimpallo. La squadra di Gasperini riparte così alla grande, blindando il quarto posto in classifica. E la pausa per gli impegni delle Nazionali, che lascia i colombiani a Bergamo, arriva salutare.