Simone e Chiara Consonni fratelli diversi

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Erano 24 anni che l’Italia mancava l’appuntamento con la vittoria nell’inseguimento a squadre. Lo stesso quartetto che ha centrato l’impresa olimpica a Tokio, si è ripetuto magistralmente nella kermesse iridata di Roubaix. E Simone Consonni c’è sempre, come pure Filippo Ganna e Jonathan Milan. “Questa maglia iridata, questo gruppo, sono la cosa più bella che a mio avviso un ciclista può vivere. In un anno Olimpiadi e poi Mondiali. Era un sogno che avevo da quando colsi la medaglia d’argento nella corsa in linea Under 23 a Richmond” – ha dichiarato Simone Consonni, il quale sotto il cielo di Roubaix ha condiviso le gioie con la sorella Chiara. Divisi da cinque anni di età, lui classe ’94 e lei ’99, sono saliti entrambi sul podio dell’inseguimento a squadre. Chiara si è dovuta accontentare, si fa per dire, della medaglia d’argento. Dopo avere vinto tre ori ai Mondiali e sei agli Europei a livello juniores e Under 23, nell’inseguimento a squadre, nella corsa a punti individuale e nell’americana. Una sorella minore che ha seguito le orme del fratello maggiore. Il quale ha confessato candidamente di vivere un anno da sogno, in cui è riuscito a mettersi al collo sia l’oro olimpico che quello mondiale. Un’impresa riuscita a pochi, ma che vale molto di più per un corridore che ha fatto dell’umiltà e del lavoro continuo la sua forza. Ha raccontato che la sua fidanzata Alice gli aveva predestinato questo momento, dopo aver visto salire sul podio da secondi al campionato mondiale under 23 su strada. Simone Consonni è uno che non si tira indietro, vedasi la sua partecipazione al Tour de France 2020, all’indomani del lockdown e delle grandi incertezze legate alla pandemia. Né si sottrae alle responsabilità, come mostra un fermo immagini che lo vede tirare in pista, in testa al quartetto che ha piegato la Francia in finale. La stessa grinta e sinergia della finale olimpica. E nella giornata che ha visto Elia Viviani iridato nell’Eliminazione, Simone Consonni si è ripetuto, insieme a Michele Scartezzini, vincendo l’argento nel Madison e sfiorando l’oro.

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(Chiara Consonni, a sinistra. con Martina Fidanza)

Piangere una volta tocca all’uno, fratello, una volta all’altra, la sorella Chiara. Una famiglia con radici a Brembate Sopra, come Martina Fidanza, legata a Chiara Consonni da grande amicizia oltre che dall’azzurro della Nazionale. Simone Consonni ha pensato sempre che fosse meglio vincere un titolo iridato oppure olimpico con il quartetto, piuttosto che in una specialità individuale. Ritenendo, da grande uomo di sport, che l’essere uniti in una squadra rappresenta il principio stesso del ciclismo.

photocredits: ufficio stampa Federciclismo