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Standing ovation

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Eugenio Sorrentino

L’Atalanta festeggia il terzo posto e il record di punti in campionato e si accinge a vivere il grande appuntamento con la Final Eight di Champions League. La sconfitta con l’Inter al Gewiss Stadium, con cui chiude la lunga e straordinaria stagione in campo nazionale che l’ha vista protagonista prima dello stop e in senso assoluto dal momento della ripresa, è di quelle dolci e accettabili che non cancella i brillanti risultati accompagnati da prestazioni superlative. Ceduto il secondo posto all’Inter, la squadra di Gasperini  conferma la terza posizione, già conquistata lo scorso anno, finendo a pari punti con la Lazio nei confronti della quale prevale negli scontri diretti. Per la prima volta dopo 25 partite l’attacco più prolifico non è andato a segno e non è riuscito a centrare il traguardo dei 100 gol fermandosi a quota 98. Resta, invece, il record dei 78 punti in classifica, condito da una striscia di 17 risultati utili consecutivi. Ma per interpretare correttamente l’atmosfera cha ha circondato l’ultima uscita di campionato, bisogna partire dalla fine, quando il triplice fischio dell’arbitro Giacomelli è stato salutato da un piccolo saggio di fuochi di artificio organizzati al di fuori dello stadio. Poi i visi distesi e la messe di complimenti, prima della foto di gruppo, a sancire la soddisfazione per la migliore stagione di sempre che riporta l’Atalanta in Champions League per il secondo anno consecutivo. Foto di gruppo con in bella evidenza la maglia di Josip Ilicic. Segno del legame che accomuna i componenti la rosa atalantina.

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Quanto alla partita, troppo carica e determinata l’Inter, con una fisicità elevata, e non ai livelli abituali l’Atalanta. Un differente approccio alla gara, che ha preso la piega sbagliata prima che la lancetta dell’orologio completasse il primo giro. L’attesa sfida con la squadra di Antonio Conte non poteva riservare partenza più traumatica per l’Atalanta, colpita a freddo nel corso di un’azione che fatto maturare il vantaggio lampo firmato da D’Ambrosio e uscire di scena il portiere Gollini, scontratosi con il compagno Gosens e atterrati male nel tentativo fallito di presa aerea. Partita in salita, ma senza la consueta reazione dell’Atalanta, che ha subito la superiorità dell’Inter a centrocampo riuscendo a riannodare i fili solo nell’ultima mezz’ora. Ma è stata solo una pausa, prima di riprendere a macinare il grande ritmo di gioco.