Alzi la mano chi si dichiara appassionato di canoa. Ma dal 1° agosto 2012 qualche spettatore in più lungo i burrascosi corsi d’acqua, terreno di gara per gli specialisti del kajak, ci sarà sicuramente. Daniele Molmenti, friulano di Pordenone, dove i torrenti segnano il territorio, si è messo al collo la medaglia d’oro primeggiando nello slalom K1 nel giorno del suo 28esimo compleanno. Lo ha fatto con tanto merito da indurre il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dichiarare apertamente il proprio entusiasmo al termine della vittoriosa prestazione. Il successo di Molmenti arriva esattamente vent’anni dopo l’oro conquistato a Barcellona da Pierpaolo Ferrazzi, oggi suo allenatore. Dopo la vittoria agli Europei di specialità, Molmenti partiva tra i favoriti. D’altronde il suo palmares, al di là del trionfo olimpico, parla di 4 titoli europei, uno mondiale e una coppa del mondo, nove argenti e sette bronzi. Il Lee Valley White Water Center non è solo l’impianto dedicato alle gare di kajak, ma vero e proprio tempio di questa disciplina che gli inglesi amano molto.
Passato con un ritardo di 0.25 dalla prima rilevazione, Molmenti ha confezionato nella parte centrale della discesa il suo capolavoro, facendo registrare un vantaggio di 0.94 all’intermedio fino a chiudere la sua prova con un margine di 1.35 sul secondo classificato: un abisso. Fuori causa il rivale di sempre, il serbo Peter Kauzer, campione del mondo in carica nella specialità, che sbagliato alla prima porta, toccando uno dei pali di sostegno, mettendosi fuori dal podio.
Molmenti entra di diritto nella storia dello sport azzurro, con grandissimo merito. Ed è straordinario scoprire quali sacrifici e rinunce preludono a un successo di questa portata. Nel caso specifico, Daniele ha venduto la sua Ducati Monster per pagarsi tre mesi di preparazione in Australia. Forse, quando si parla dei premi in danaro attribuiti agli azzurri che conquistano una medaglia, bisognerebbe sapere da dove si comincia e quanto è difficile il percorso di preparazione.