Atletica, bottino magrissimo

541

IAAF World Youth Championships - Day ThreeL’atletica azzurra si appella, manco a dirlo, alle donne. L’unica medaglia della spedizione italiana ai mondiali di Mosca è quella d’argento conquistata da Straneo. Poi qualche prestazione al di sotto della aspettative e un po’ di sfortuna che nega la passerella a chi avrebbe meritato il podio o quantomeno di regalarsi un prestigioso piazzamento. Lo stop di Greco nel triplo prima della gara ha tolto un atleta di punta. L’attesa finale dell’alto regala alla 20enne Alessia Trost il settimo posto mondiale, grazie ad un miglior salto di 1,93. Solo un piazzamento onorevole per giovanissima saltatrice friulana, impegnata a Mosca nella prima grande manifestazione estiva della carriera. Dopo prime prove brillantemente superate a 1,89 e 1,93, l’azzurra si è dovuta arrendere a 1,97, con un terzo salto mancato davvero di un soffio (contatto nella fase di richiamo degli arti inferiori), quando il corpo era praticamente tutto già al di là dell’asticella. Trost, purtroppo, si arrende, ma nel modo peggiore, ovvero, con un salto praticamente già completato. La rincorsa è fluida e veloce, il piazzamento allo stacco ottimale: l’azzurra vola al di là dell’asticella, che però sfiora con i talloni, facendola cadere a terra. Oro alla russa Svetlana Shkolina che con 2,03 scala due posizioni rispetto al podio di Londra 2012. Battute nell’ordine la statunitense Barrett (2,00) e la connazionale olimpionica Anna Chicherova, terza pari merito ad 1,97 con la spagnola Beitia. Epilogo sfortunato, invece, per la 4×400 donne. Le azzurre Bazzoni-Milani-Spacca-Grenot finiscono seste in 3:27.39, miglior piazzamento di sempre ai Mondiali per una staffetta femminile azzurra del Miglio. Purtroppo, però, il testimone perso da Libania Grenot a pochi passi dal traguardo (complice un contatto con la quarta frazionista ucraina) significa la squalifica per la formazione italiana. La giuria d’appello ha respinto il ricorso presentato dalla squadra italiana affermando che quello avvenuto tra l’ucraina Pygyda e la Grenot è stato un contatto fortuito e non una vera ostruzione da parte dell’avversaria. Nei 100hs, infine, eliminata in semifinale la tricolore assoluta Marzia Caravelli, settima in 13.06.

forbes