Jury Chechi, il Signore degli Anelli rimasto un gran signore

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Che la serata fosse speciale la si era capita già all’arrivo dove, al parcheggio, ad attendere il campione c’erano personaggi del calibro di Riccardo Magrini, Wladimir Belli, Mons. Carlo Mazza, tutti amici di Jury Chechi, invitato da Time Out il Festival dello sport, al palazzetto di Bonate Sotto.

Ad attenderlo un palazzetto gremito di persone di ogni età, dai giovanissimi atleti ai giovani e alle persone di mezza età che hanno vissuto le emozioni delle evoluzioni del campione della ginnastica artistica azzurra davanti al televisore durante le manifestazioni sportive mondiali e olimpioniche.

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Accolto da un fragoroso applauso il racconto comincia, incalzato dalle domande di Emanuele Roncalli.

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Il palazzetto gremito (Foto E.P.)

E l’inizio rimanda a un tema in classe dal titolo: Cosa vuoi fare da grande? La più classica delle domande che si fa a un bambino di 7 anni.

Rosso di capelli, fisico minuto, riservato oltre la normalità, ma con tanta voglia di essere normale. A casa, infatti, si trasforma nel bambino vivace che sa rompere i cristalli giocando. Ebbene la risposta a quel tema fu semplice e concisa: “Voglio vincere le Olimpiadi”. Ma che risposta è? Si chiede la maestra e chiama i genitori, i quali capiscono che il ragazzo va incanalato in una direzione sportiva.

Si prende la via già intrapresa della sorella che frequentava la palestra Etruria di Prato e lì, il bambino, si innamora della ginnastica artistica. Sempre con lo scopo ultimo di vincere, un giorno, le Olimpiadi. Non si sa ancora come e con quale disciplina, ma l’obiettivo è ben chiaro e fissato in mente.

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Il libro di Jury Chechi (Foto E.P.)

A 14 anni Chechi lascia la casa di Prato per trasferirsi al Centro tecnico di Varese. Una scelta difficile. Ma lì c’erano le condizioni per poter arrivare il più in alto possibile. Partono lui e un amico (mai nominato) che segnerà un periodo della sua vita. Ad un certo punto della programmazione, in un allenamento l’amico sbaglia un esercizio e rimane paralizzato per tutta la vita. Jury rimane scosso ma – dice – “la determinazione non rende le cose difficili, le rende possibili”. E trova la forza per andare avanti con il programma.

Un programma di otto anni. Da quando entra al Centro federale che avrebbe dovuto portarlo alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. Senonché sei giorni prima Jury Chechi si rompe il tendine di Achille. E il mondo gli cade addosso. “Ma sono riuscito – racconta – a trasformare un problema in una opportunità. Infatti, mi sono specializzato negli anelli. Vado ad Atlanta nel 1996 e vinco l’oro”. In sala scorrono le immagini di quell’esercizio e un brivido da pelle d’oca attraversa tutto il palazzetto.

Gli organizzatori di Time Out, a questo punto della serata, gli tendono un tranello emotivo. La presenza degli amici come Magrini e mons. Mazza è manifesta e apprezzata. Ma sul più bello viene chiamato in causa il suo allenatore, quello che gli ha fatto vincere la medaglia d’oro ad Atlanta: Bruno Franceschetti. Rintracciato e portato a Bonate Sotto all’insaputa di Chechi a questo incontro proprio il giorno del suo compleanno. Franceschetti era il responsabile del Centro tecnico di Varese dove Jury Chechi si era trasferito quando ancora aveva soli 14 anni e che lo ha allenato per tutta la carriera.

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Da sinistra: Emanuele Roncalli, Bruno Franceschetti e Jury Chechi (Foto E.P.)

Jury non se l’aspettava e l’incontro tra i due è stato molto emozionante, anche per il pubblico. “Ma che cosa gli aveva detto – chiede Roncalli a Franceschettimentre lo alzava all’inizio dell’esercizio?”.

Franceschetti ricorda: “Quell’esercizio era fatto di due momenti. Se si fosse sbagliato qualcosa nel primo non sarebbe riuscito nemmeno il secondo. Gli ho detto di entrare piano nella prima parte”.

Di quell’esercizio non ricordo nulla – racconta Chechi -. Ho il vuoto. So solo che ho provato tanta paura. Non avevo solo un minuto a mia disposizione, avevo solo quel minuto. Ma ricordo benissimo cosa mi disse Bruno: mi disse di tenere bassi i piedi in entrata. Ma eravamo così preparati che tutto fu perfetto”.

Franceschetti ricorda anche il bronzo conquistato ad Atene. La medaglia della consapevolezza ottenuta a 35 anni. L’oro assegnato al greco Dimosthenis Tampakos, ha suscitato polemiche con sospetti circa la vittoria in quanto ellenico. Un successivo riesame della gara, effettuato tre mesi più tardi da una giuria neutrale, avrebbe attribuito la vittoria allo stesso Chechi, il quale però avrebbe assegnato l’oro al bulgaro Jovčev.

Sul ritiro Jury Chechi passa dal troppo pieno di gloria, al vuoto pneumatico. Si accorge che tutto è finito e che il Signore degli anelli non può vivere di ricordi. C’è da reinventarsi una vita facendo cose nuove. Dopo aver traballato per un breve periodo, oggi Jury Chechi è un uomo sereno che ha trovato il suo equilibrio facendo cose diverse.

Il Signore degli anelli è rimasto pur sempre un gran signore. L’aneddoto con Papa Francesco è la chiusa perfetta. A un incontro con il mondo sportivo Papa Francesco invita gli atleti a dire qualcosa e Jury Chechi sintetizza il suo concetto di rispetto delle regole nel mondo dello sport con la frase, divenuta iconica: “Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. Poi Papa Francesco lo chiama e gli chiede il permesso di poterla far propria in un discorso che deve tenere. L’incontro di due umanità brillano d’oro anche negli atteggiamenti.

Il Palmarès di Juri Chechi
Giochi olimpici
Oro Atlanta 1996 (anelli)
Bronzo Atene 2004 (anelli)

Campionati mondiali
Bronzo Stoccarda 1989 (anelli)
Bronzo Indianapolis 1991 (anelli)
Oro Birmingham 1993 (anelli)
Oro Brisbane 1994 (anelli)
Oro Sabae 1995 (anelli)
Oro San Juan 1996 (anelli)
Oro Losanna 1997 (anelli)

Campionati europei
Oro Losanna 1990 (anelli)
Bronzo Losanna 1990 (concorso generale)
Oro Budapest 1992 (anelli)
Bronzo Budapest 1992 (corpo libero)
Oro Praga 1994 (anelli)
Oro Copenaghen 1996 (anelli)

Universiadi
Oro Buffalo 1993 (anelli)
Oro Buffalo 1993 (squadre)
Argento Buffalo 1993 (concorso generale)
Oro Catania 1997 (anelli)

Giochi del Mediterraneo
Oro Latakia 1987 (volteggio)
Oro Latakia 1987 (squadre)
Argento Latakia 1987 (anelli)
Argento Latakia 1987 (concorso generale)
Oro Atene 1991 (corpo libero)
Oro Atene 1991 (cavallo)
Oro Atene 1991 (anelli)
Oro Atene 1991 (parallele)
Oro Atene 1991 (squadre)
Oro Atene 1991 (concorso generale)
Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (cavallo)
Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (anelli)
Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (squadre)
Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (concorso generale)
Argento Linguadoca-Rossiglione 1993 (parallele)
Oro Bari 1997 (anelli)