di Marco Cangelli
Un titolo non deve esser un punto d’arrivo, ma una base da cui partire per non smettere mai di sognare e raggiungere traguardi ancora da definire. Soprattutto se hai 14 anni e per raggiungere quella medaglia hai dovuto fare sacrifici particolarmente dolorosi che spesso ti costringono a lasciare la terra di origine e la famiglia per inseguire i tuoi sogni.
Tornare dove sei nata e hai mosso i primi passi nel mondo dello sport diventa quindi una emozione unica, la stessa che Chiara Barzasi ha provato nella serata di sabato 15 ottobre in occasione della premiazione come atleta dell’anno del Comune di Songavazzo.
Anticipando di qualche mese il proprio regalo di compleanno, l’atleta dell’Us Renato Serra ha condotto il piccolo borgo orobico e l’intera Val Seriana sul tetto d’Europa conquistando la medaglia d’oro a squadre nella competizione di ginnastica artistica juniores.
Scesa sulla pedana di Monaco di Baviera al fianco delle “fate” della Nazionale maggiore, Barzasi ha regalato all’Italia un risultato storico frutto del grande lavoro svolto e di quella volontà di seguire le orme di un’altra illustre ginnasta bergamasca, la brembatese Giorgia Villa.
“La gara più bella di quest’anno è stato probabilmente il Tb Pokal dove ho realizzato una gara pulita vincendo l’oro nell’individuale e ottenendo un bronzo a sorpresa a squadre – ha raccontato Chiara -. La mia speranza è andare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 perché dovrebbe esserci più spazio rispetto a Parigi dove dovrebbero partecipare le ‘Fate’ che sono già senior“.
Questa passione sbocciata a 5 anni nella palestra di Clusone e successivamente perseguita fra gli impianti di Alzano Lombardo e Cesena è stata sempre supportata da papà Maurizio e mamma Elena che non si sono mai arresi, nemmeno quando gli impegni fra allenamenti e scuola iniziavano a farsi più gravosi.
“Inizialmente avremmo preferito che i nostri figli diventassero sciatori e infatti Chiara da bambina sciava. Poi, sulla scia della sorella Sofia, ha iniziato a fare ginnastica e dopo circa tre lezioni la sua prima allenatrice ci ha detto di portarla a Bergamo per l’agonismo. Il tempo è passato velocemente e se ripensiamo quando all’inizio i genitori delle altre bambine ponessero in casa la trave, ci sembravano dei pazzi – hanno sottolineato i genitori -. Qualche mese dopo l’abbiamo fatto anche noi ed è stato fondamentale. C’è stato un periodo in cui voleva provare il calcio, ma per fortuna è rimasta alla ginnastica“.
Il vero cambio di marcia è arrivato nel 2018 quando Chiara ha incontrato Massimo Gallina, tecnico pavese di lungo corso che ha condotto la giovanissima stella della ginnastica tricolore prima a Salerno e poi a Cesena coltivando con cura un talento sbocciato l’anno successivo con l’inaspettato titolo italiano nell’individuale.
Un risultato che ha fatto da battistrada per i tre ori ottenuti recentemente ai Giochi del Mediterraneo juniores e le due medaglie con la Nazionale al Tb Pokal andato in scena a Stoccarda.
“In questo sport si inizia a fare fatica già da piccoli, praticamente in prima media, anche perché tendenzialmente si chiude la carriera a 26-27 anni, dopo due cicli olimpici. Chiara ha dimostrato di essere eccezionale anche perché ha saputo subito vincere dopo un grave infortunio patito fra il 2019 e il 2020, oltre ad allenarsi trentaquattro ore a settimana e studiare nel frattempo – ha spiegato Gallina -. L’obiettivo è arrivare nel 2028 alle Olimpiadi anche perché se andasse a Parigi significherebbe che si sono fatte male almeno due o tre atlete della Nazionale più forte della storia“.
Prestazioni di questo livello non sono passate inosservate agli occhi attenti del presidente del CONI Giovanni Malagò che ha voluto inviare per l’occasione un videomessaggio di complimenti a Barzasi, ma anche all’assessore regionale al turismo, al marketing territoriale e moda Lara Magoni, da sempre vicina ai giovani talenti della nostra provincia.
“La grinta che Chiara ha dentro di sé è pazzesca. Io sono riuscita a vincere una medaglia ai Mondiali quando ormai avevo 28 anni e mi davano per finita – ha raccontato Magoni -. Non è quindi tanto una questione in quale anno accadrà, ma sono sicura che Chiara arriverà sul tetto del mondo. Ho visto quanto c’è dietro e per questo sono ancora più orgogliosa di credere in te”.
L’augurio più importante è arrivato dal sindaco Giuliano Covelli che si è voluto complimentare con la giovane concittadina: “Ascoltando spesso una canzone dei Pinguini Tattici Nucleari, mi viene in mente il verso ‘si nasce soli, si muore solisti’. Penso che i solisti siano persone che sanno superare i propri limiti e diventare un esempio per la grande orchestra da cui si è partiti – ha concluso il primo cittadino -. Mi auguro che tu possa trasformarti proprio in una solista di questo paese e condurre Songavazzo nel mondo“.