Basket: Milano e Cantù,slalom parallelo. Bologna torna a vincere sul campo di Siena.

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Nella 16a giornata di ritorno continua appassionante la corsa al miglior piazzamento play-off, mentre Vanoli Cremona sfrutta il turno di riposo per preparare al meglio l’ultima fatica contro Treviso. Bologna riscrive a modo suo la storia, divenendo la prima formazione nell’era Pianigiani a vantare un 2-0 nei confronti della Montepaschi alla fine della Regular Season. Scenari da calcolatrice alla mano, attendendono l’ultima e decisiva giornata di domenica 06 maggio con tutte le partite in contemporanea alle 18,15. Solo Roma non dovrà attendere altri 3 giorni avendo concluso all’Adriatic Arena di Pesaro la propria stagione 2011-2012.

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Montepaschi Siena – Canadian Solar Bologna 69-78

Al PalaEstra “si fa la storia”. Certo non parliamo di eventi epocali, ma nel suo piccolo la vittoria della Virtus, racchiude in sè qualcosa di unico. Dal 2005-2006, i bolognesi non vincevano in casa dei Campioni d’Italia e sempre dalla stessa stagione nessuno era riuscito a vincere entrambi i confronti diretti della Regular Season con la corazzata biancoverde. Alex Finelli sacrificherebbe volentieri questi piccoli record a fronte del raggiungimento del miglior piazzamento in ottica post-season. La classifica parla chiaro, nel prossimo turno si decide la graduatoria dal 4o al 6o posto. Scavolini, Sassari e appunto Virtus Bologna sono le concorrenti in lizza. Arrivare quarti significherebbe avere il vantaggio del campo nel primo turno salvo poi trovare Siena in un’ipotetica semifinale, arrivare sesti significherebbe incrociare la terza classificata (ad oggi Milano) ed eventualmente la seconda in semifinale (Cantù) sempre con lo svantaggio della bella fuori casa. Non sappiamo davvero cosa possa essere meglio. Sicuramente dopo i successi contro la Scavolini, a Siena ed un’altra eventuale impresa targata Unipol Arena contro Cantù, Koponen e compagni giungerebbero nella post-season sull’onda di entusiasmo e consapevolezza pari a poche altre squadre. In più rispetto alle big, una volta sistemato con Paunic il roster, non deve fare i conti con una infermeria troppo affollata e può preparare al meglio le prossime sfide contando su un gruppo solido e rodato. Attenzione a quanto potranno fare i virtussini da qui in avanti. La partita : Siena parte senza Michelori, Moss, Rakocevic e Thornton, con la testa già alle partite che conteranno e con Maciulis da inserire gradatamente ( di nuovo in quintetto, 5 punti per 16′). Dall’altra parte Koponen (10 dei 19 totali nel primo quarto) fa subito capire il proprio spirito e quello dei compagni che volano sul 15-8 dopo 5′, padroni di casa straniti ma in grado di rientrare sulla spinta di McCalebb (12) e Lavrinovic (17), per il +1 dopo 20′ (42-41). Secondo tempo con di nuovo Koponen ad accendere la scintilla, trasformata in fiamma ardente da un preciso Luca Vitali (8 con 2 triple) e da un esplosivo Douglas-Roberts (21). Il parziale è choccante (10-26), raramente abbiamo visto i ragazzi di Pianigiani subire un break di questo tipo, soprattutto in casa ma è evidente che la testa e le gambe siano altrove. Il dominio Virtus prosegue e si esplica anche nei numeri a rimbalzo (28-45 con ben 11 rimbalzi offensivi concessi), Sanikidze (16 e 15 rimbalzi) e Gigli (7 e 9 rimbalzi) danno le ultime spallate per un trionfo meritatissimo, nonostante Kaukenas (11) dimostri quanta voglia abbia di tornare presto protagonista, alzando per ultimo la bandiera bianca. Come detto ora ultima fatica all’ Unipol Arena contro la Bennet “affamata” di secondo posto, mentre Siena proseguirà l’allenamento ai play-off facendo visita a Montegranaro.

Benetton Treviso – EA7 Emporio Armani Milano 76-84

E sono 7! Settima vittoria consecutiva per l’Armani Milano che viola il Palaverde, teatro dell’ultima volta in casa per Treviso con il marchio Benetton. Orgoglio e stimoli non mancano certo ai biancoverdi che dopo un pessimo inizio (19-28 i primi 10′), fanno di tutto per lasciare il parquet con 2 punti senza grande significato statistico, ma di enorme importanza morale. Viggiano (ex da 18 punti), Bulleri (altro ex da 8) e Ortner (17 e 6 rimbalzi) lottano su ogni pallone, trascinando compagni ed avversari nella bagarre del secondo quarto, in cui proprio su una tripla con fallo subito di Jeff Viggiano, entra in partita anche il pubblico. Milano subisce il gioco fisico e duro degli avversari, che rientrano in partita alla sirena dell’intervallo lungo (41-45). Bourousis (22) è già a quota 20 e quando manca energia, coach Scariolo fa alzare dalla panchina il super-ex Alessandro Gentile, che al solito riesce a metterci del proprio con punti (13) e rimbalzi (8). Secondo tempo sul filo dell’equilibrio, con i biancorossi più attenti ed ordinati contro una Treviso che vive di fiammate. L’arma impropria veste la maglia numero 10 Armani e si chiama Omar Cook. Nei 34 minuti in campo, distribuisce la bellezza di 23 punti (con 5/8 nelle triple), conditi da 6 assist (la specialità della casa). Grazie alla sua illuminata regia, il finale che poteva essere decisamente insidioso, diviene una comoda passeggiata fino al traguardo che significa 42 punti in classifica, non mollare la presa su Cantù ed avere nella prossima sfida con Biella la possibilità di raggiungere il secondo posto in solitaria.

Angelico Biella – Otto Caserta 88-84

Ultimo appuntamento al Lauretana Biella Forum per la Angelico, che vuole congedarsi dai propri tifosi con una buona prestazione e soprattutto una bella vittoria. Sfida nella sfida ecco emergere fra i motivi di interesse il testa a testa Coleman-Smith per la vetta della classifica cannonieri. Punteggio elevato, pochi tatticismi, giovani e veterani con la voglia di mettersi in mostra, il tutto mixato per rendere felici gli appassionati e godere di qualche bella giocata, come la tripla del giovane Laganà (6) o l’asse spettacolo Coleman-Pullen. Caserta non vuole fare la figura dell’agnello sacrificale e risponde colpo su colpo, volando via nel primo parziale grazie alle giocate in pick&roll fra Collins(15 e 9 assist) e Stipanovic (18 e 10 rimbalzi). Si rientra negli spogliatoi con la Otto avanti di 2 punti (41-43), dopo la rimonta rossoblu targata Dragicevic (13 e 7 rimbalzi)- Miralles (12 e 6 rimbalzi). Secondo tempo che vive sul botta e risposta fra gli attesi protagonisti: Coleman (22) da una parte, Smith (20) dall’altra trovano nei compagni Pullen (22) e Doornerkamp (12) la giusta spalla per rinforzare le proprie ambizioni di vittoria. Finale punto a punto: a 43″ dalla sirena, Biella avanti di 1 (82-81), canestro al limite del possibile di Coleman dall’angolo, 0/2 per Stipanovic e 2/2 per Pullen che portano il parziale sul +5 , ma il fallo sul tiro da 3 punti di Doornerkamp riporta tutto in gioco a 5″ dal termine (86-84). Il closer per Biella è Nicola Minessi che suggella la vittoria con il 2/2 dalla lunetta che chiude la pratica Caserta. Ora campani che saluteranno i propri tifosi sfidando Sassari al PalaMaggiò, mentre i piemontesi sembrano non avere scampo contro la voglia di vincere di Milano e del Mediolanum Forum.

Banca Tercas Teramo – Novipiù Casale Monferrato 83-77

Sfida fra le ultime due della classe, che a dispetto della classifica sciorinano una buona pallacanestro, spettacolo piacevole per gli appassionati del PalaScapriano. Casale, seppur priva di Hukic e Shakur, non perde tempo e parte fortissimo sulle ali di un incontenibile Stevic (8 in 5′, 20 totali con 12 rimbalzi). I teramani devono rispondere alla fuga, affidandosi all’orgoglio di Amoroso (9 in 10′, 20 totali). Primo quarto che si chiude con gli ospiti avanti (20-23), ma coach Ramagli blocca le fonti di gioco avversarie (Gentile 0 e 3 assist, Temple 2) e in un amen l’attacco di Casale si inaridisce, producendo nei successivi 10′ solamente 9 punti (38-32 all’intervallo). Usciti dagli spogliatoi, ecco che finalmente Casale ritrova la via del canestro soprattutto dalla lunga distanza con Nnamaka (12) e Minard (19 con 3/4 da 3), mentre Teramo risponde con la coppia Dee Brown (13 e 7 assist)- Polonara (21 e 9 rimbalzi). Ritrovato il giovane talento, i biancorossi possono alternare quintetti e protagonisti sul parquet, mentre coach Valentini non trova valide alternative ai propri titolari che giungono nel finale in debito di energia e lucidità. Il canestro finale di capitan Lulli a 20″ dalla fine fa esultare i tifosi e li saluta nel migliore dei modi, dando appuntamento alla prossima stagione. Ultima giornata in trasferta a Varese, mentre Casale saluta la serie A ospitando Pesaro.

Banco di Sardegna Sassari – Umana Venezia 81-74

Spareggio doveva essere e spareggio è stato con Sassari sempre avanti e Venezia ad inseguire fino ad un finale intenso e tirato come quelli di una serie play-off. Le strade delle due contendenti si dividono dopo questo match spartiacque: Sassari più che mai in corsa per il quarto posto cercherà a Caserta la vittoria della conferma, mentre Venezia ormai sicura del settimo posto a prescindere dal prossimo risultato (in casa con Avellino), potrà godersi qualche altro giorno per preparare al meglio le sfide che contano (che saranno con Milano o Cantù). Come da pronostico sono i padroni di casa, corroborati dal rientro di Travis Diener (neo papà, come Metreveli…congratulazioni!) e Plisnic, a partire forte, anche se l’inizio è caratterizzato da molti errori e pochi canestri. Il PalaSerradimigni si accende sulla schiacciata di Easley (14 e 12 rimbalzi) che vale il 7-4. Da quel momento in avanti è solo Sassari con Travis (16 e 8assist) e Drake (10 e 8 rimbalzi) Diener a menare le danze (41-30 all’intervallo). Venezia è solo Szewczyk (25 e 8 rimbalzi), che riesce con le conclusioni dalla lunga distanza a rianimare i propri compagni, prima che anche Clark (14 e 6 assist) e Slay (13) si iscrivano a referto. La difesa di casa non è certo impenetrabile e piano piano le maglie si allargano, concedendo un paio di break all’Umana che arriva fino al -2 (66-64), grazie ad una tripla di Rosselli (5). Plisnic (16 con 2/3 nelle triple), risponde da par suo e si va avanti sul filo dell’equilibrio, fino a che Hosley (14 e 6 assist) lo spezza con due giocate da urlo (tripla e schiacciata in contropiede). Il pubblico non si fa certo pregare e termina in tripudio per i propri beniamini, capaci di una stagione davvero straordinaria.

Sidigas Avellino – Cimberio Varese 78-77

Il PalaDelMauro esplode letteralmente sulla tripla sparata da 8 mt, le mani che la hanno appena rilasciata, sono quelle di Taquan Dean, rientrato dopo due mesi in cui Avellino ha vissuto l’inferno e perso definitivamente il treno play-off. Sappiamo che con i “se” e con i “ma” non si arriva lontano, ma sicuramente coach Vitucci farà un pensierino su come sarebbero potute andare le cose senza quello stramaledetto infortunio. Certo se gli irpini avessero avuto sempre a disposizione il duo americano Green-Dean, la partita di oggi sarebbe valsa molto più che una semplice vittoria scacciacrisi. Basti pensare questo, Varese parte forte e vola 25-10 al 12′, dalla panchina si alza Dean ed ecco che in un amen la partita è riaperta (21-25 al 14′), con i tifosi a chiedersi se quella a cui stanno assistendo non sia una replica delle partite così ben giocate dalla loro squadra del cuore. Si va avanti a strattoni, con Varese che prova a fuggire ed Avellino che non vuole mollare la presa. Goss (23 e 6 assist) ispira Fajardo (18 e 10 rimbalzi) per il massimo vantaggio ospite (43-56 al 27′), ma Green (15 e 10 assist) non vuole arrendersi e confeziona un controparziale che rimette tutto in gioco (52-58 al 30′). Gadderfors (15) ed un monumentale Johnson (18 e 18 rimbalzi!) devono contrapporsi alla front line avversaria, che domina sotto le plance, riuscendo a tenere a galla l’incontro, anche per demerito di una spento Stipcevic (5 con 1/6 da 3), lontano parente dell’arma letale ammirata domenica. Si arriva così a 2″ dalla sirena con Varese avanti di 2, nessun problema: Gadderfors butta la palla in campo dalla rimessa e mr. Dean (16 con 3/3 da 3) fa il resto. Ora domenica, Avellino fa visita a Venezia in una partita senza particolari pressioni, mentre Varese ospita Teramo in attesa della già sancita sfida ai campioni d’Italia nel primo turno play-off.

Scavolini Siviglia Pesaro – Acea Roma 83-75

Roma saluta il campionato con la quinta sconfitta consecutiva, testimone di un crollo inspiegabile quando era giunta ad un passo dalla post-season. L’ultima sconfitta della serie è però profondamente diversa da quelle che la hanno preceduta, in primis per l’atteggiamento e poi per la qualità dell’avversaria unita alle pesanti assenze (Datome febbricitante e Crosariol ancora fuori). Il futuro riserverà a breve (venerdì), la conferenza stampa del presidente Toti, che dovrebbe annunciare il proprio disimpegno ( come da lui già anticipato), addensando nubi scure sul futuro della squadra della Capitale. Sulla palla a due coach Calvani (un ex) schiera a sorpresa in quintetto Filippo Gorrieri (2 in 10′), ma la squadra pare davvero trasformata rispetto all’abulica prova contro Casale. Alternando la difesa a uomo a tanta difesa a zona, i giallorossi provano ad irritire una squadra a cui piace correre e giocare in velocità. Il piano partita appare perfettamente studiato, tanto più che al 38′ Roma si trova avanti di 5 lunghezze, prima di crollare sotto un ultimo break (14-1). L’Acea si afffida al solito duo Tucker (18)- Varnado (11 e 8 rimbalzi), ben supportati da Mordente (16), uscito carichissimo dalla panchina. Coach Dalmonte ritrova Cusin (almeno per il riscaldamento) e vive momenti entusiasmanti quando riesce a scatenare l’immenso White (25 punti, 8/10 da 2, 1/1 da 3, 6/8 ai liberi e 5 assist). Le frecce biancorosse non si esauriscono qui e quando anche l’abulico Jones (3) trova la tripla nel momento topico dell’ultimo quarto, si capisce come sia giunto il momento di mandare i titoli di coda. Magistrale regia di Hickman (19 e 9 falli subiti) per un film a lieto fine. Ora non resta che incassare i due punti della trasferta di Casale per vedere cosa attende nel futuro Hackett e compagni. Il quarto posto non è poi un’utopia.

Bennet Cantù – Fabi Shoes Montegranaro 81-63

Poco più di un allenamento per Andrea Trinchieri e i suoi ragazzi, che si trovano di fronte una Fabi Shoes ridotta ai minimi termini e senza grandi motivazioni. Sulla carta l’ostacolo era sicuramente abbordabile e nessuno ha più avuto dubbi dopo il primo quarto, l’unico in cui sia parso di assistere ad una partita di campionato (21-17). Per la prima volta dall’inizio della stagione, tutti i giocatori a referto scendono in campo per i biancoblu e le note liete arrivano da quei giocatori (Diviach, Bolzonella) da sempre al margine delle rotazioni. La nota dolente giunge invece ancora dall’infermeria, nella quale si accomoda suo malgrado Manuchar  Markoishvili, in campo per 19′(8), prima di arrendersi ad un infortunio alla caviglia sinistra. Brutta botta in previsione della prossima tostissima trasferta all’Unipol Arena, crocevia fondamentale per garantirsi il secondo posto nella Regular Season. Detto della panchina, si segnalano le prove convincenti di Basile (14 con 3/5 da 3) e di un sempre più prezioso Perkins (15, 10 rimbalzi e 6 assist), pedina ormai inamovobile nello scacchiere canturino. “Non ho nulla da recriminare alla mia squadra, ha dato davvero tutto quello che poteva.” queste le parole di Giorgio Valli in sala stampa e come dargli torto, visto che i soli Karl (15) e McNeal (16 ma con 9 palle perse) sono scesi sul parquet nella giusta condizione fisica e mentale. Appuntamento al PalaRossini per festeggiare l’ultima sfida con la capolista Siena ed un’altra meritatissima salvezza, che a metà stagione sembrava diventata tremendamente complicata.

( commento di Luca Polesinanti )