15a giornata di ritorno e gli unici verdetti ancora da definire sono quelli che serviranno ad allineare le squadre pronte a darsi battaglia nei prossimi play-off. Nell’anticipo di sabato, vittoria di Pirro per la Benetton che si aggiudica il derby “fuori casa”contro un Umana Venezia ormai in fase di fisiologico calo dopo l’entusiasmante sprint degli ultimi mesi. Bulleri (16) e Goree (13) regalano una piccola soddisfazione ai loro tifosi, che non se la passano certo bene in questo periodo (l’addio ai play-off 2012 e soprattutto l’addio al marchio Benetton sono dati di fatto). La Sidigas Avellino ha riposato, mentre le altre squadre hanno incrociato le “armi” sui parquet.
Acea Roma – Novipiù Casale Monferrato 70-76
Nelle parole di coach Calvani a fine partita tutta l’amarezza per un indegno finale di stagione. Roma cade per la nona volta in casa e lo fa senza la minima giustificazione, contro una dignitosissima Casale che a fronte della retrocessione in Legadue ormai matematica, gioca una partita di alto livello agonistico, meritandosi una purtroppo inutile vittoria. Sembra di assistere alla replica di un film, gli spettatori impotenti sanno già cosa può offrire loro la squadra giallorossa, che parte fortissimo (+9 dopo 5′), ma inspiegabilmente si spegne e va sotto già dopo 10′ (20-23). Datome (20), Tucker (11) e Varnado (11 e 9 rimbalzi) sono le armi che gli avversari hanno imparato a conoscere e una volta fermata la prima ondata, sembra proprio la mancanza di alternative, il vero problema della squadra della Capitale. Coach Valentini si affida ad un solido Temple (15) e trova uno Stefano Gentile in cabina di regia, capace di fare girare a 1000 la squadra (9 e 5 assist). Dopo l’ennesimo tentativo di fuga firmato Gordic (13 e 5 assist), il PalaTiziano assiste al Matteo Malaventura Show, 14 punti chirurgici, che permettono prima l’aggancio e poi la fuga definitiva per i piemontesi che per una volta restano saldi in testa nel finale punto a punto. Ora Roma rischia grosso nella prossima trasferta di Pesaro, contro una squadra affamata di punti play-off, mentre Casale continua nella trasferta, raggiungendo Teramo per la sfida fra le ultime della classe.
Montepaschi Siena – Banco di Sardegna Sassari 92-85
La squadra di Meo Sacchetti si dimostra ancora una volta una splendida realtà del 2012, giocando una pallacanestro arrembante anche in casa dei campioni d’Italia. Considerate le assenze (Travis Diener e Plisnic sopra tutti) e la rotazione a soli 7 uomini, pensare che a 5′ dalla fine l’equilibrio regnava ancora sovrano, rende l’idea di quello che, anche sul parquet del PalaEstra, hanno prodotto i sardi. Se proprio vogliamo dirla tutta, nessuno si augura di incrociarli in una serie play-off, sapendoli capaci di tutto in una singola partita. I biancoverdi ripropongono Maciulis in quintetto e fanno uscire dalla panchina un sempre più convincente Kaukenas (11). Il match vive di violenti strappi senesi con Sassari sempre in grado di rientrare grazie soprattutto al tiro da fuori, partenza 13-2 e poi 23-10 per i padroni di casa che poi subiscono la veemente reazione dei biancoblu, trascinati dall’ex Drake Diener (20 e 5 assist) e da un mortifero Pinton (17 con 5/6 da 3 punti). Il secondo quarto è il regno di Lavrinovic (16 punti dei 25 con 7/7 da 2, terminerà con 10/10!), semplicemente mostruoso nel punire la difesa avversaria e nel lasciarla senza speranze (50-38 all’intervallo). Il Banco non ha nulla da perdere e lo dimostra all’uscita dagli spogliatoi con un parziale di 12-2, Easley (22 e 8 rimbalzi) entra finalmente in partita ed apre una sfida nella sfida con Aradori (20 e 5 assist). Se il tuo playmaker si chiama Bo McCalebb (15 e 7 assist), le risorse non si esauriscono mai e quando gli avversari arrivano a corto di fiato (34′ 81-77), puoi permetterti di dare una ulteriore e definitiva accelerazione. Applausi per tutti, mente già alla Virtus Bologna, prossima ospite della Montepaschi, mentre in Sardegna arriverà una Venezia con in mente il progetto “aggancio in classifica”.
Angelico Biella – Bennet Cantù 76-77
Brividi fino alla fine per una Bennet arrivata a fine stagione davvero con le energie al lumicino, causa i numerosi infortuni ed il doppio impegno campionato-coppa portato avanti con grande qualità fino al termine. Biella è tranquilla a 24 punti e può dare anche spazio ai giovani (Laganà 10′ alla fine, parte in quintetto), giocando senza troppi pensieri. Sull’altra sponda perdurano le assenze di Shermadini e Micov, a fronte delle immutate ambizioni tricolori. Milano ha trovato la giusta alchimia e sembra non volersi più fermare, per questo è necessario continuare a vincere da qui alla fine per consolidare il secondo posto nella regular season. La partita è bella ed equilibrata, da una parte Pullen (19) e Miralles (13 e 9 rimbalzi) provano a scavare il solco, mentre dall’altra rispondono per le rime Perkins (20 e 6 assist) e Mazzarino (14 e 4 assist). Punteggio sempre in equilibrio fino al finale da cardiopalma: Leunen (11) infila la terza tripla (su quattro tentativi) della sua partita e sul cronometro mancano ancora 20″ al termine. La gestione di questi ultimi secondi non passerà certo alla storia, con un 1 contro 5 forzatissimo di Pullen che trova solo una rimessa dal fondo, prima che sulla stessa Coleman regali letteralmente la palla a Basile, che con l’ultima giocata riscatta una prova da 0 punti. Prossimo appuntamento al Lauretana Forum con avversaria la Otto Caserta, mentre Cantù vuole continuare a vincere ospitando una tranquilla Montegranaro.
Cimberio Varese – Vanoli Braga Cremona 78-66
Varese vince il derby con Cremona, stoppa a 5 la serie di successi consecutivi degli avversari, li tiene a debita distanza in classifica e archivia la pratica play-off. Tutto in una sera per Carlo Recalcati, che deve però sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio sul dirimpettaio Caja sfruttando al meglio l’arma che lo ha condotto fino a qui: il tiro da 3 punti (17/35 per un corroborante 49%). La Vanoli parte forte, appare spigliata e “leggera”come nelle migliori occasioni, affidandosi al duo Lighty (17 e 9 rimbalzi) – Rich (18 e 5 assist). Il primo quarto si chiude con gli ospiti avanti 23-16. Nei 2 quarti successivi i biancorossi piazzano un 46-26 di parziale guidati da un superlativo Goss (14, 10 assist e 6 recuperi) e da uno spietato Stipcevic (6/7 da 3 punti, per 18 totali). La partita sembra finita e quando anche Milic (10) deve arrendersi di fronte all’ottima difesa di un positivo Talts (10 e 7 rimbalzi), possono cominciare a scorrere i titoli di coda (+17 73-56 al 34′). Cremona attesa dal turno di riposo, Varese dalla trasferta di Avellino contro una squadra apparsa ormai senza motivazioni.
Fabi Shoes Montegranaro – Otto Caserta 96-85
Partita senza grossi stimoli da una parte e dall’altra con i marchigiani che provano l’aggancio in classifica, interrompendo una serie negativa di quattro sconfitte. La salvezza ormai raggiunta e la quota play-off troppo distante, lasciano altrove le tensioni di un match di fine campionato e l’intensità difensiva necessaria. Pronti via e subito la Otto approfitta delle assenze gialloblu (May, Nicevic e Zoroski) per piazzare un break importante (8-23 dopo 7′). Grande protagonista, l’ex Giuliano Maresca (24 ma 8 palle perse) che guida i compagni sempre avanti nei primi due quarti. Se da una parte le assenze ci sono e sono pesanti, fra i bianconeri si iscrivono a referto Collins e Bell, ma appaiono i “fratelli scarsi”dei giocatori che spesso hanno fatto la differenza in questo campionato. 8 punti per entrambi, un terrificante 0/9 da 3 punti ed 8 palle perse (per un totale di 20). Così appena Montegranaro registra le maglie difensive, ecco cambiare l’inerzia con il parziale che regala il -2 alla sirena del secondo quarto (51-53). Dopo l’intervallo DiBella (15 e 6 assist) e McNeal (18 e 5 assist) cambiano il volto della squadra, ora tonica ed ispirata. Il solo Smith (20 e 10 rimbalzi) sembra averne ancora e così la Otto riesce a mantenere il minimo vantaggio anche al 30′ (68-70). Negli ultimi 10′, coach Valli gioca le ultime due carte ottenendo la combinazione vincente: prima Ivanov (24 e 11 rimbalzi) e poi uno strepitoso Valerio Mazzola (21 e 9 rimbalzi) producono il 28-15 che sancisce il meritato ritorno alla vittoria.
EA7 Emporio Armani Milano – Banca Tercas Teramo 83-64
Il Mediolanum Forum ospita questo testa-coda, che vede Milano aggiudicarsi due preziosi punti in vista della volata per il secondo posto. L’inizio per i lombardi è però da incubo, con un parziale di 0-7 e uno score di 0-9 al tiro. La medicina si chiama Alessadro Gentile (12 e 5 assist), che come nelle migliori tradizioni fiabesche, risveglia la “bella Addormentata” con 10 punti in pochi minuti. Già al 10′ la situazione torna alla normalità (18-14) e nel secondo quarto Teramo comincia a dare segni di un pericoloso cedimento (41-25). Dopo l’intervallo, per Scariolo la partita diventa poco più di un allenamento, con minutaggi “controllati” e spazio per tutti. Achille Polonara, sveste per una volta i panni del Supereroe e torna a giocare una partita “normale” (5 e 8 rimbalzi), lasciando al solo Amoroso (21 e 6 rimbalzi) il compito di lottare fino alla sirena finale. Nota amara il grave infortunio (distorsione al ginocchio) che priverà coach Ramagli del fondamentale apporto di Bruno Cerella nelle ultime due sfide di campionato. L’Armani chiude con Cook come miglior realizzatore (16) e si gode il supporting cast (Melli 9, Rocca 4, Filloy 6), che potrebbe risultare decisivo nelle sfide della post-season. Nel frattempo ha definito l’ingaggio del play-guardia statunitense Justin Dentmon, che sarà in Italia nei prossimi giorni dopo avere segnato 30 punti nella partita che ha regalato il titolo della D-League statunitense agli Austin Toros. Probabile l’esordio nell’ultima di regular season (al Forum contro Biella), mentre mercoledì si viaggia alla volta di Treviso per centrare la settima vittoria consecutiva.
Canadian Solar Bologna – Scavolini Siviglia Pesaro 73-64
In onda dall’ Unipol Arena di Bologna uno splendido spot per la pallacanestro, grazie ad una piacevolissima partita fra due importanti realtà storiche. La Virtus in casa è un rullo compressore (14 vittorie su 15) e con un comportamento appena dignitoso fuori dalle mura amiche avrebbe potuto centrare ben altra posizione in classifica. La stagione è stata lunghissima e coach Finelli è stato costretto a magie in stile Harry Potter per assemblare un gruppo che ha cambiato identità più volte. L’ultimo innesto è quello di Ivan Paunic (12′, 4 punti) a completare un roster in cui l’anima azzurra di Poeta e Gigli sembra essere il collante per il talento di Koponen, Sanikidze e Douglas-Roberts. La Scavolini viene dalla freschissima sconfitta interna con Siena, che pur non intaccando le speranze di un’ottima post-season, ha sicuramente lasciato scorie fisiche e mentali negli uomini di coach Dalmonte. Non a caso il tecnico biancorosso lancia in quintetto Urbutis, per provare ad ampliare un minimo le rotazioni, seppure con scarsissimi risultati. I pesaresi vanno a referto con soli 5 uomini ed il terzetto Flamini-Cavaliero-Urbutis “produce” un preoccupante 0! Di fronte a tale pochezza, anche la panchina di casa, solitamente avarissima, si esalta e riesce a produrre 16 punti (Paunic 4, Vitali 7, Lang 5). Primo quarto che termina 18-20 con un ispiratissimo Hackett (8 dei 15 totali) a portare avanti i suoi colori. Nel secondo, primo break Virtus (11-2), ispirato da Vitali e da un superbo Beppe Poeta (13). 36-32 all’intervallo e tutto appare quanto mai incerto. Esce meglio dagli spogliatoi la squadra di casa, che piazza un altro parziale di 11-4, protagonista Koponen (16), prima che in casa Scavolini si risvegli Jumain Jones (1/6 da 3 punti, 5 totali e 8 rimbalzi), tripla a segno e bis immediato di un altalenante Hickman (14 ma 5 palle perse) per il -1 (51-50) al 30′. Ultimo quarto con Gigli (10 e 8 rimbalzi) e Sanikidze (9 e 12 rimbalzi) a dominare sotto le plance e a fornire la spinta per l’allungo decisivo. White resta un giocatore impressionante (22), ma non può vincere le partite da solo e sul canestro allo scadere dei 24″ di Beppe Poeta (tiro scagliato praticamente da dietro la proiezione del tabellone!), i tifosi bolognesi esplodono per festeggiare un successo fondamentale. Peccato solamente che Sanikidze a 4″ dalla fine, sbagli per 2 volte a tu per tu con il ferro, il canestro che avrebbe garantito il +11 ed il vantaggio negli scontri diretti. Ora Bologna raggiunge a quota 36 proprio Pesaro e Sassari, proverà a fare il colpo della vita a Siena e poi sfiderà Cantù nuovamente davanti al proprio pubblico, una doppia sfida alle regine della classifica, certamente “gustoso”allenamento al clima play-off.
( commento di Luca Polesinanti )