Nel calcio le emozioni non sono legate esclusivamente ai gol fatti o sbagliati, alle giocate fantastiche e alle vittorie epocali. Ne avremmo potuto vivere una prima del via alla semifinale tra Italia e Spagna, dedicando un minuto di silenzio per ricordare Stefano Borgonovo, l’attaccante che per anni ha lottato contro la Sla ed è scomparso all’età di 49 anni. La Fifa ha negato questa possibilità, senza impedire che gli azzurri in campo con il lutto al braccio e gli spettatori rivolgessero un pensiero profondo all’uomo diventato simbolo del coraggio di vivere dopo essere stato colpito da una delle malattie più subdole. Da calciatore Borgonovo ha fatto cose straordinarie. Si impose nella Fiorentina a fianco di Roberto Baggio, poi con la maglia del Milan ha vinto Supercoppa Europea, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale, nonostante un grave infortunio al ginocchio. Fu per tre volte in campo con la maglia della Nazionale maggiore. Nel 2008 Borgonovo nel settembre 2008 annunciò di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che ha colpito vari sportivi. Comunicava solo grazie ad un sintetizzatore vocale. In quello stesso anno nacque la fondazione che porta il suo nome, per sostenere la ricerca contro la Sla.La “stronza” non ha vinto, la lotta continua. Bravo Stefano ad aver insegnato come si affronta la malattia e quanto importante sia trasmettere la speranza.