Già azzurro il cielo di Rio

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italia-repubblica-cecaMissione compiuta. La Nazionale di Cesare Prandelli si qualifica per il Mondiale 2014 con due turni di anticipo. Allo Juventus Stadium gli azzurri devono mettercela tutta per piegare la coracea Repubblica Ceca, passata in vantaggio nel primo tempo con un contropiede fulminante concluso da Kozak. Rischia di diventare amara la festa di Gigi Buffon , alla sua 136esima presenza con l’Italia, ma grazie a un secondo tempo risoluto e determinato Balotelli e compagni raddrizzano le sorti dell’incontro mettendo a segno nei primi minuti l’uno-due decisivo. Prima Chiellini svetta su corner di Candreva approfittando di un’uscita non proprio perfetta del pur bravo portiere Cech. Subito dopo SuperMario aggancia il pallone in area mettendosi davanti al difensore Gebre Selassie, che lo abbatte da tergo. Calcio di rigore trasformato con immancabile freddezza e risultato ribaltato (2-1). Peccato che Balotelli nel primo tempo fagociti un poker di palloni d’oro: alla prima occasione, al 12′, il suo rasoterra dai 16 metri viene deviato in angolo con il classico colpo di reni da Cech, di fronte al quale si ritrova a tu per tu al 24′, cinque minuti dopo il vantaggio ceco, fallendo il tiro a colpo sicuro e centrando la traversa. Un minuto dopo manda alto sulla corta respinta dell’estremo difensore ceco, con la porta spalancata, e poi impatta di testa trovando l’opposizione del portiere con i pugni. Balo si rifà nella ripresa, procurandosi e trasformando un calcio di rigore. Se avesse fatto centro tutte le volte, si sarebbe parlato di Balotelli mattatore. La sua prestazione è comunque maiuscola nella ripresa, ma tutta la squadra fa la sua parte. Prandelli sorprende proponendo il 3-4-2-1 con De Rossi , Chiellini e Bonucci davanti a Buffon; Pasqual, convocato dopo l’infortunio di Antonelli contro la Bulgaria, a sinistra nel centrocampo con Maggio a destro e Pirlo e Montolivo al centro¸Giaccherini e Candreva alle spalle di Balotelli, che resta unica punta nei primi 45′. Poi resta negli spogliatoi Giaccherini ed entra Osvaldo, ricreando il 4-3-3. Ma il primo cambio di modulo avviene in corsa, dopo essere stati trafitti dal contropiede, quando Prandelli rispolvera il 4-3-2-1 restituendo De Rossi al centrocampo. In realtà il 4-1-4-1 della Repubblica Ceca viene soffocato efficacemente solo nella ripresa e dopo l’uscita al 37′ del primo tempo di Rosicky. Peccato per Pasqual, la cui fronte si è aperta durante un contatto aereo con Kozak nel finale di partita. Il viola è autore di un’ottima prestazione al suo rientro in azzurro. Conforta, e non poco, Andrea Pirlo, che detta i tempi e dà sempre modo alla squadra di posizionarsi per impostare e fare ripartire l’azione. Chiellini è un gigante e trascinatore. Certo, non è l’Italia migliore di sempre quella che conquista un traguardo storico: la 400esima vittoria nella storia della Nazionale. Soprattutto, mai prima d’ora la qualificazione al Mondiale era arrivata così in anticipo. Accontentiamoci della determinazione e forza di volontà degli azzurri, che agli inizi di settembre non sono in possesso della preparazione fisica ideale. Un plaudo a Cesare Prandelli, che si accorge delle necessità di operare cambi tattici e lo fa senza nascondersi. Lezione di stile che il gruppo apprezza. Ora meno di nove mesi per arrivare a Rio de Janeiro con le migliori intenzioni e qualità.

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