Italia all’insalata russa

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L’antipasto dell’Europeo è decisamente insipido, e se nell’amichevole di Zurigo contro la Russia il primo (tempo) si rivela una ricetta mal riuscita, il secondo è tristemente amaro. Finisce tre a zero per i nostri avversari, complice il reparto difensivo azzurro imbarazzante e inguardabile, capace di concedere quattro nitide palle gol in area nei primi 45’ e commettere errori da principianti nelle azioni valse le tre reti. La gara mette in luce la migliore condizione della squadra di Advocaat e il curioso vuoto di idee in casa azzurra. Prandelli mette in campo la squadra che tutti avrebbero votato alla vigilia. Buffon tra i pali, Maggio, Barzagli, Bonucci e Balzaretti sulla linea difensiva, De Rossi, Pirlo e Marchisio a centrocampo, Montolivo trequartista alle spalle di Cassano e Balotelli, che si rivela l’unico a meritare la sufficienza piena insieme a Balzaretti. Nel primo tempo qualche giocata in profondità che avrebbe potuto valere il gol per gli azzurri, ma scarsa prolificità offensiva puntualmente confermata ad inizio ripresa quando Marchisio sbaglia davanti alla porta russa. Sul fronte opposto al quarto d’ora Herzhakov viene lasciato libero di mettere in rete in mezza girata da centro area, mentre tra i pali c’è De Sanctis subentrato a Buffon alle prese con problemi alla spalla.

L’Italia cambia fisionomia con gli ingressi successivi di Ogbonna per Balzaretti, Nocerino per De Rossi, Thiago Motta per Montolivo, Giovinco e Di Natale per Pirlo e Cassano, ma non costruisce. Due clamorose disattenzioni difensive di Maggio consentono a Shirokov di firmare la doppietta personale alla mezz’ora e poco prima del 90’. Terza sconfitta consecutiva per l’Italia di Prandelli in altrettante amichevoli, con cinque reti al passivo, mentre l’ultimo gol segnato è quello di Pazzini contro la Polonia nel novembre 2011. Appare chiaro che nel clan azzurro regni un clima di dubbi e disorientamento. La vicenda calcioscommesse non rende sereni, a Prandelli non resta che lavorare sulla leva psicologica per restituire agli azzurri la necessaria fiducia. Si spera che il rientro di Chiellini possa aiutare a ridare compattezza alla difesa, ma è chiaro che tutto il resto della squadra deve fare la sua parte. Per l’esordio europeo contro la Spagna campione del mondo il ct azzurro potrebbe confermare l’ossatura iniziale con in più il rientrante Chiellini, ma in prospettiva dovrà considerare anche le opzioni Borini e Giaccherini per dare più profondità alle fasce.

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