La Grecia non lascia l’Euro

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Sorpresone nel girone della Polonia, una delle due nazioni organizzatrici dell’Europeo 2012. I padroni di casa vanno fuori insieme alla Russia a beneficio di Repubblica Ceca e Grecia. Due sconfitte di misura per le due squadre più accreditate, che nessuno alla vigilia avrebbe pronosticato. La squadra ellenica rivive l’impresa del campionato europeo vinto in Portogallo nel 2004, battendo una delle favorite. Basta un gol per piegare la corazzata russa. Arriva al 47’ del primo tempo per merito di Karagounis che festeggia la 120esima presenza con la maglia della nazionale approfittando di un clamoroso errore di Ignashevich, autore di un colpo di testa difensivo fuori misura che si trasforma in assist vincente per l’ex interista, fino a quel momento poco incisivo. La delicata situazione di indecisione politica e socioeconomica vissuta da Atene non sembra influire sul rendimento della Grecia, che addirittura a metà del secondo tempo coglie l’incrocio dei pali con Tzavellas. La Russia costruisce molto nel primo tempo ma riesce solo a sfiorare il gol con Arshavin, Kerzhakov e Shirokov, prima di subire quello che ne decreta l’uscita insieme alla rete al 27’ del secondo tempo di Jiracek, che invece promuove la Repubblica Ceca e mette fuori dai giochi contemporaneamente polacchi e russi. Un’autentica mazzata per la Polonia che sognava di scrivere la storia di fronte ai connazionali e invece si ritrova esclusa già nella prima fase. Decisamente più concreta e ordinata la Repubblica Ceca, brava a contenere e far valere le proprie ripartenze. Uno smacco anche per la nazionale di Advocaat, accreditata tra quelle più in forma, anche in virtù della prolificità offensiva e alla grande vena di Dzagoev, che riesce solo a sfiorare il pareggio in un finale amaro e imprevedibile. Onore e merito alla Grecia che ritrova le energie, il carattere e un pizzico di fortuna che non guasta mai.

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