La Roma di Giacinti e Serturini vince la Supercoppa. Juve battuta ai rigori

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La Supercoppa Ferrovie dello Stato Italiane la vince la Roma: le giallorosse di Spugna battono la Juventus di Montemurro ai calci di rigore e conquistano il secondo trofeo della loro storia, dopo la Coppa Italia del 2021, vinta anche in quel caso ai rigori, ma contro il Milan.

Valentina Giacinti

Allo stadio “Ennio Tardini” di Parma, davanti a 3.500 spettatori, i ritmi della gara sono subito alti e le due formazioni si affrontano a viso aperto. Le occasioni più pericolose dei primi minuti le costruiscono le capitoline, che dopo tre tentativi viziati da fuorigioco, al minuto 19 sbloccano il punteggio. Giacinti riceve il pallone da rimessa laterale e fa da sponda ad Haavi in mezzo, la norvegese calcia male e la numero nove dopo averlo recuperato trafigge Peyraud-Magnin tra i pali. Le bianconere non si scompongono e nell’arco del primo tempo vanno vicinissime al pareggio due volte. La prima al 33’, quando Boattin su punizione colpisce in pieno la traversa; la seconda in pieno recupero: incursione di Beerensteyn dalla sinistra, l’olandese crossa in mezzo, Girelli raccoglie il suggerimento della compagna ma, tutta sola, calcia alto.

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A inizio ripresa però prosegue il pressing insistente delle bianconere, che al 60’ trovano la rete dell’1-1. Discesa sulla destra di Bonansea, Minami al limite dell’area la atterra in modo irregolare e l’arbitro concede calcio di punizione. Il sinistro a giro di Boattin è perfetto e il pallone si insacca sul secondo palo, superando Ceasar. Le giallorosse accusano il colpo e nei minuti successivi faticano a uscire dalla loro metà campo. All’80’ il riflesso con la mano del portiere della Roma sulla conclusione d’esterno di Bonfantini (entrata al 76’ al posto di Bonansea) è provvidenziale, così come lo sono le due nei minuti finali su Rosucci (conclusione ponte da fuori area per la centrocampista entrata al 65’ al posto di Grosso) e sul doppio tentativo di Girelli e Rosucci sul calcio d’angolo di Cernoia (entrata al 76’ per Beerensteyn) al 92’. Anche per le undici di Spugna c’è una chance dalla bandierina nel finale, ma l’azione si conclude con una respinta della retroguardia rivale e con il triplice fischio di Maria Marotta, che sancisce l’1-1 dei tempi regolamentari.

Le prime fiammate del primo tempo supplementare sono di Lázaro (in campo dal 78’ per Giacinti) e Haavi, ma sulla spagnola interviene bene Sembrant, mentre sulla norvegese serve un intervento in due tempi di Peyraud-Magnin, che non trattiene il pallone sul tiro della giallorossa ma con un guizzo lo toglie ad Andressa, a due passi dalla porta. Dopo le due chance delle capitoline è la Juventus a farsi vedere dalle parti di Ceasar, prima con il colpo di testa di Sembrant sul corner di Cernoia, e poi con la botta di Cantore (al posto di Caruso dal 65’) da fuori che termina di poco a lato. Nell’ultimo quarto d’ora di gara è di Glionna la chance più nitida di chiudere il match, ma Peyraud-Magnin le nega il gol del 2-1 con una grande risposta. Dalla parte opposta è Cantore a farsi pericolosa, ma Wenninger e Minami la disturbano e accompagnano il pallone tra le braccia di Ceasar sventando l’inserimento di Rosucci. Le offensive delle due squadre però, nonostante i diversi cambi, sono poco incisive, e il punteggio rimane invariato anche dopo l’extra-time.

Alla lotteria dei calci di rigore vince la Roma: a segno per le giallorosse Giugliano, Linari, Lázaro e Haavi. Fenomenale Ceasar tra i pali, che si oppone prima a Girelli e poi, sull’ultima chance per tornare in parità, a Cantore. La Supercoppa Ferrovie dello Stato Italiane, la prima nell’era del professionismo, se la aggiudica la squadra di Spugna. (U.S.)

Juventus-Roma 1-1
(4-5 dopo calci di rigore)

Reti: 19’ Giacinti, 60’ Boattin.