Le 60 primavere di Glenn Stromberg – anteprima

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Gli uomini bandiera nel calcio sono merce sempre più rara. Chi lo diventa fa una scelta di vita, com’è capitato a Glenn Stromberg, svedese di nascita che da Bergamo si è fatto adottare al punto da essere considerato un bergamasco nel mondo per via della sua attività di commentatore tv e dei suoi interessi commerciali. I suoi sessant’anni, datati 5 gennaio, vissuti come un giorno normale riflettono la personalità semplice di colui che resterà sempre il Capitano dell’Atalanta, quella degli otto anni in nerazzurro e delle straordinarie emozioni, a metà del cammino, legate alla semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines. L’Italia aveva conosciuto Stromberg il 15 ottobre 1983 quando segnò due dei tre gol con cui la Svezia impartì una sonora sconfitta allo stadio San Paolo di Napoli alla Nazionale azzurra campione del mondo di Bearzot. In quello stesso anno aveva lasciato il Goteborg, in cui ha militato dal 1976 al 1982 vincendo un campionato svedese e una coppa Uefa, per vestire la maglia del Benfica. Dopo aver vinto lo scudetto in Portogallo, si è trasferito all’Atalanta, in cui ha giocato dal 1984 al 1992, anno in cui ha appeno le scarpette dl chiodo. L’approdo a Bergamo è avvenuta al culmine della sua carriera, tant’è che nel 1985 è stato nominato calciatore svedese dell’anno. Ha indossato 219 volte la casacca nerazzurra, totalizzando 185 presenze e 15 gol in serie A, 34 presenze e 3 gol in serie B. La grandezza di Glen Stromberg sta nell’essersi calato nella realtà bergamasca, averne condiviso lo spirito e i valori, rinunciando a piazze calcisticamente importanti e prestigiose, su tutte la Juventus. Da un lato il lavoro e il sacrificio per aiutare una squadra provinciale ma di grandi tradizioni come l’Atalanta a emergere e riuscire a esprimere ottimo calcio. Dall’altro la prospettiva di grandi guadagni, gloria e titoli con l’onda lunga che ne consegue. Glenn Stromberg ha scritto pagine memorabili con la sua Atalanta, è rimasto nell’anno della retrocessione contribuendo alla risalita in A e alla doppia avventura europea, la cavalcata in Coppa delle Coppe e la successiva del 1990-91 in coppa Uefa fino ai quarti con l’Inter che l’avrebbe conquistata, con in panchina Emiliano Mondonico. Della sua esperienza all’Atalanta resterà indelebile l’episodio del mancato fair play del Milan nella semifinale di Coppa Italia del 24 gennaio 1990. Oltre alla fama e ai meriti calcistici guadagnati sul campo, Strombger a Bergamo si è arricchito di stima, affetto e amicizia. Il suo desiderio sarebbe quello di commentare una partita dell’Atalanta in Champions League. Il che la dice lunga sul legame e la scia di emozioni che per Glenn Stromberg mai si interromperanno.

NELLA FOTO GLENN STROMBERG ALL’ATALANTA STORE ,ph FRANCESCO MORO/FOTOGRAMMA BERGAMO
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