L’Inter fa 10, Cavani poker

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In Europa League la squadra di Stramaccioni centra la decima vittoria esterna consecutiva superando 3-1 il Partizan Belgrado e mantenendo la testa del proprio girone in condominio con il Rubin Kazan. Al San Paolo l’attaccante uruguayano segna i quattro gol con cui il Napoli liquida il Dnipro, capolista del girone con i partenopei ora saldamente al secondo posto davanti a Psv e Aik. Bene anche la Lazio che all’Olimpico batte il Panatinaikos con un secco 3-0. L’unico passo falso è quello dell’Udinese, che cede al Friuli 2-3 allo Young Boys, dimostrando come a Guidolin non possa più bastare Totò Di Natale, puntualmente a segno.

L’Inter, dunque, si assicura con due turni di anticipo la qualificazione al turno successo di Europa League e dall’iniziale 4-1-4-1, con Livaja unica punta sostenuto da un centrocampo energico con Mudingayi, Zanetti, Guarin e Cambiasso, che permette di chiudere a reti inviolate il primo tempo, passa a una formula più offensiva nella ripresa con ingresso di Palacio al posto di Nagatomo. Palacio segna subito e raddoppia alla mezz’ora, poi il sigillo in contropiede di Guarin e il gol della bandiera allo scadere di Tomic. Raccontata così sembra una passeggiata. Invece il portiere Handanovic deve superarsi due volte nel primo tempo su colpi di testa di Ivanov e, prima del gol del vantaggio di Palacio, evitare la clamorosa autorete di Juan Jesus. L’Inter in campionato fa visita all’Atalanta e Stramaccioni sa che a Bergamo è difficile fare risultato per chiunque.

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Dopo le precedenti magre uscite in campo europeo, il Napoli si riscatta davanti al suo pubblico e lancia tra i miti il bomber Cavani, che segna per la prima volta quattro reti in una sola partita e infiamma l’entusiasmo già grande del San Paolo. Provvidenziale la sua stella perché, una volta in vantaggio, il Napoli si lascia infilare due volte dagli avversari, evidenziando gli effetti negativi del turn-over. Uno su tutti, il portiere Rosati, sostituto di De Sanctis, ma anche i difensori Fernandez, Aronica e Britos, che fanno rimpiangere Paolo Cannavaro, assente, Campagnaro e Maggio, in panchina. Per fortuna si accende Cavani, che con la quaterna europea entra di diritto nella storia insieme a gente del calibro di Van Basten e Shevchenko. Per il passaggio del Turno il Napoli deve fare risultato in casa degli svedesi dell’Aik Solna.

La Lazio fa festa con i cosiddetti rincalzi, perché Kozak, autore di una doppietta, e Floccari, che firma il 3-0 finale, sono un vero lusso in panchina. Kozak, poi, sembra un autentico guerriero con la testa fasciata a seguito di uno scontro fortuito di gioco e merita la palma del migliore. La squadra di Petkovic, in testa al girone, si giocherà il primato nella prossima sfida contro il Tottenham. Guidolin, dopo aver abbandonato il sogno Champions, ha buone possibilità di restare fuori anche dall’Europa League. Fa tutto e solo Di Natale, che colpisce la traversa, sbaglia un calcio di rigore nel primo tempo e all’inizio della ripresa segna su azione il gol del momentaneo pareggio friulano. Poi il buio con il portiere Brkic che si fa bucare e commette errori madornali, compromettendo il cammino dell’Udinese.