L’Italia va, anche se a fatica

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chiellini-italia-59522Nel calcio ciò che sembra facile può diventare dannatamente complicato. Specialmente che l’avversario di panchina è un certo Berti Vogts, mastino tedesco che applica efficacemente il motto “primo non prenderle” nei Paesi dove la selezione nazionale ha un tradizione tutta da costruire. Così è pure per l’Azerbaijan, sceso in campo a Palermo per il match di qualificazione agli Europei di Francia 2016. Fortuna che sulla panchina azzurra ci sia Antonio Conte, uno abituato a soffrire e considerare la squadra azzurra esattamente come un club dove tutti devono essere pronti a dare una mano per centrare la vittoria. Contro gli azeri, ostici e asfissianti nella marcatura a uomo, ci riesce ma non grande fatica. Dopo la vittoria contro la Norvegia gli azzurri s’impongono con una doppietta di Chiellini, intervallata da un’autorete che mette in discussione il risultato alla mezz’ora della ripresa. Due incornate vincenti del difensore bianconero, dallo spiccato accento toscano, sbrogliano l’intricata matassa e risolvono la pratica dei tre punti preventivati. Il ct Conte schiera il 3-5-2 con Ranocchia, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, e rimette Pirlo centrale di centrocampo attorniato da Florenzi e Marchisio con Darmian e De Sciglio esterni, confermando la coppia d’attacco Zaza-Immobile. Nel primo tempo sono proprio i difensori azzurri gli attaccanti più pericolosi. Dopo un’incursione di Immobile che dopo 6′ porta lo scompiglio in area avversaria e serve il pallone all’accorrente Marchisio che manda alto sulla traversa, ci provano due volte Bonucci e la terza Ranocchia che raccoglie un calcio di punizione di Pirlo e con di testa lambisce la traversa. La zuccata vincente arriva al 43′ per merito di Chiellini su corner di Pirlo. All’inizio della ripresa si scatena Zaza che ci prova due volte in rovesciata, la prima con pallone a fil di palo. Poi una lunga pausa che fa scadere la concentrazione, al punto che Ranocchia deve rimediare a un suo errore rifugiandosi in angolo. Su tiro dalla bandierina Buffon è inguardabile, Chiellini goffo e la frittata è fatta. Tre minuti prima del pareggio azero Conte decisa di fare rifiatare Pirlo, alla 113esima presenza in azzurro, sostituendolo con Aquilani. Subìto il gol, non cede alla tentazione di mandare in campo Pellè, convocato per la prima volta, e si affida a Giovinco, che prende il posto di Florenzi. Il 3-5-2 diventa 3-4-3 e l’apporto della formica atomica decisivo per le sorti della partita. Dal suo piede parte l’assist per la girata di testa di Chiellini che da 2-1. Poi lo stesso Giovinco al 91′ centra la traversa. Sarebbe stato un bel premio per il quarto d’ora disputato da protagonista. E intanto l’Italia va.

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