La banda Mazzarri infiamma il San Paolo che, rimesso a verde e a differenza di San Siro, porta bene in Europa League. Il Napoli liquida gli svedesi dell’Aik Solna con due gol del cileno Vargas, che timbra come meglio non avrebbe potuto la prima da titolare in questa stagione, e un assolo di Dzemaili. Accanto a Insigne, che cresce ma deve imparare a dominare l’impeto per essere più lucido e risolutivo, c’è l’uomo in più Hamsik, che entra ad inizio del secondo tempo e confeziona l’assist che vale il raddoppio di Vargas, prima di rovinare la festa con un fallo di reazione commesso dopo la mezz’ora che gli costa il cartellino rosso. E’ un Napoli che va anche quando Cavani siede in tribuna, mentre Cannavaro e Pandev si accomodano in panchina. Quando il turn-over riesce di solito si afferma che l’avversario è debole o alla portata. Prego, chiedere alle altre tre compagini italiane che all’esordio in Europa League hanno pareggiato, due in modo pressoché analogo e in zona Cesarini. L’Inter è costretta a inseguire due volte il Rubin Kazan, nelle cui file milita il difensore Bocchetti. Prima un calcio di rigore per un fallo da principiante di Jonathan ai danni del russo Karadeniz provoca l’assegnazione del penalty che Handanovic respinge e Ryazantysev ribadisce in rete anticipando la retroguardia nerazzurra. Un’illuminazione di Cassano per Cambiasso, lanciato in profondità, da il là al pareggio firmato da Livaja prima del riposo. Nella ripresa l’Inter non infierisce ma subisce il contropiede che vale il raddoppio di Rondon al 39′. Al 47′, in pieno recupero, Milito subentrato a Livaya nell’ultima mezz’ora si trasforma in uomo assist mettendo a centro area il pallone che Nagatomo di destro infila nella porta russa. Salvato il salvabile, va sottolineato l’approssimazione della difesa dell’Inter, con errori evitabilissimi. Non fa meglio l’Udinese che allo stadio Friuli ospita l’Anzhi di Eto’o e viene gelata dal suo portiere Padelli che allo scadere del primo tempo fa autogol mettendo la gara in salita. A raddrizzarla ci pensa Totò Di Natale al 47′ della ripresa, che regala un sospiro di sollievo a Guidolin. La Lazio, invece, tiene testa al Tottenham nella sua tana del White Hart Lane. Due squadre in cui ha militato l’isolo locale Gaiscogne, che dividono la posta senza segnare, anche perché gli inglesi se ne vedono annullare due e i laziali centrano la traversa con Gonzalez. L’Europa League si preannuncia lunga e faticosa, ma è pur sempre una bella vetrina.