Più oriundi che azzurri

614

ederA Sofia l’Italia non ha mai vinto, neppure quando abbiamo trionfato nell’Europeo 1968, quando la Nazionale di Valcareggi fu costretta a ribaltare il 2-3 subito all’andata della semifinale. I bulgari trovano sempre il modo di metterci in difficoltà e la gara di qualificazione a Euro 2016 conferma la regola. L’Italia illude, passando in vantaggio nei primo minuti, ma nel giro di un quarto d’ora si ritrova addirittura sotto per effetto di un micidiale uno-due. Rimedia nel finale di gara con il gol di un esordiente, Eder, la cui presenza in azzurro è stata oggetto di critiche. Potrebbe scapparci il ribaltono, con tre punti che darebbero più certezze di uno striminzito pareggio in chiave qualificazione. Ma bisogna accontentarsi, soprattutto quando gioco e spettacolo languono. Verratti riceve i galloni di Pirlo, ma dimostra di non averne ancora la maturità, personalità e precisione nei passaggi. Candreva fa sfaceli con maglia della Lazio, ma si rammollisce in azzurro, evidentemente non a suo agio nel ruolo di interno nel 3-5-2. Bertolacci è l’unico che non tradisce, mantenendo gli equilibri sulla fascia sinistra. Antonio Conte è sotto tiro, ma non si sa bene perché. I motivi, o presunti tali, possono riguardare le scelte tecniche come le diagnosi mediche. Come se tutto, nel bene e nel male, dipendesse esclusivamente da lui. Ma è lecito attaccarlo quando Marchisio, dato per spacciato per una lesione ai legamenti, si appresta a giocare regolarmente alla ripresa del campionato? La piazza calcistica si è sollevata quando il ct ha convocato Eder e Vasquez, dimenticando che abbiamo vinto un mondiale con Camoranesi all’ala destra. La risposta è arrivata dal campo, nei tempi e nei modi dettati dal destino. L’inossidabile trio difensivo bianconero fa acqua e consente alla modesta Bulgaria di infilare due volte la porta azzurra difesa da Sirigu al posto dell’influenzato Buffon, vanificando l’avvio lampo che induce Minev a segnare il più classico degli autogol sotto la pressione di Zaza. L’attaccante del Sassuolo, episodio del vantaggio iniziale a parte, risulta ininfluente per il resto della partita in chiave attiva e determinante invece quando perde palla a centrocampo consentendo ai bulgari di ripartire e raddoppiare. Conte tiene in campo Ciro Immobile, che spreca a tu per tu con il portiere al primo minuto di gioco, poi fallisce il gol del 2-2 di testa davanti alla porta avversaria, infine costringe il numero uno Mihaylov a respingere una sua conclusione che mette Bertolacci in condizione di fare tap-in, ma senza riuscirci. Ci pensa Eder, subentrato a uno spento Zaza, a mettere a segno il gol del pareggio con un tiro a giro di rara fattura. Un debutto da campione e un colpo di spugna alle polemiche contro gli oriundi. Nell’ultimo quarto d’ora Conte ha il coraggio di inserire Gabbiadini al posto di Antonelli, lasciando che Darmian si sposti sulla fascia sinistra e Candreva da interno copra quella destra. Un 3-4-3 che produce il 2-2 e potrebbe regalare anche il successo se Gabbiadini, tutto solo davanti a Mihaylov, riuscisse a centrare lo specchio della porta anziché fare la barba al palo. Il bilancio di Antonio Conte sulla panchina dell’Italia è finora di cinque vittorie e due pareggi. C’è qualcuno che abbia fatto meglio nella storia azzurra? Il ct è sulla graticola per problemi di altri ed è atteso dal ritorno nello stadio che gli ha tributato gloria e onori con la maglia bianconera. Criticato a prescindere. Giudicate un po’ voi.

forbes