A Napoli l’ora di Bonaventura

617

Impresa dell’Atalanta che espugna il San Paolo infliggendo al Napoli una pesante sconfitta per 1-3. Una serata da incorniciare e un capolavoro tattico di Stefano Colantuono, che imbriglia e annichila la squadra partenopea. E’ la serata di Giacomo Bonaventura, tornato titolare dopo una lunga assenza dalla formazione iniziale, che riscatta anche l’errore dell’andata a Bergamo quando tenne in gioco Cavani nell’azione che valse il pareggio strappato in extremis dal Napoli. Senza paura. Così l’Atalanta, reduce dal doppio ko con Cagliari e Siena, scende in campo al San Paolo per affrontare il Napoli, impegnato nella corsa alla zona Champions e chiamato a sua volta a riscattare due sconfitte consecutive. Colantuono lascia a riposo Cigarini, sposta Moralez a fianco di Denis e schiera Bonaventura a sinistra sulla linea di centrocampo formata da Schelotto, Cazzola e Carmona. In difesa Stendardo e Lucchini formano la coppia centrale con Bellini e Peluso esterni. Mazzarri posiziona Grava, Fernandes e Campagnaro davanti a De Sanctis, con Hamsik, Dzemaili, Gargano e Dossena a centrocampo; Pandev fa il trequartista alle spalle di Lavezzi e Cavani.

Passano dieci minuti e l’Atalanta firma il vantaggio con un capolavoro di Jack Bonaventura, che ripaga la fiducia dell’allenatore spolverando un tiro di sinistro in diagonale da posizione decentrata mandando il pallone a insaccarsi a fil di palo con il portiere De Sanctis inutilmente proteso. Un colpo magico che a Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica atalantina, avrà fatto riaffiorare ricordi indelebili legati a Diego Armando Maradona. E’ la prima rete in serie A del gioiellino nerazzurro, poco utilizzato nell’ultimo periodo ma sempre in possesso dei numeri da campione. L’Atalanta gioisce poco, perché dopo 3’ Lavezzi estrae dal cilindro una delle sue incursioni da funambolo: il primo tiro, deviato da Lucchini, viene respinto da Consigli, che nulla può sulla ribattuta del Pocho. Passano tre minuti e altra doccia fredda per l’Atalanta, che perde Denis in vista della gara casalinga contro il Chievo. Il Tanque, diffidato, si fa ammonire per non aver rispettato la distanza in barriera su calcio di punizione eseguito da Cavani al quale Consigli risponde alla grande deviando oltre la traversa. Per resto del primo tempo De Sanctis deve opporsi a una bomba su punizione di Denis e alle conclusioni di Carmona e Schelotto, che al 37’ sfiora il palo alla sinistra del portiere partenopeo. Nel secondo tempo l’Atalanta fa possesso palla e schiaccia il Napoli nella sua metà campo. Al 12’ la squadra di Colantuono torna in vantaggio con Bellini, pescato libero in area da un assist no look di Schelotto e poi bravo quanto risoluto nel coordinarsi e battere De Sanctis. Al quarto d’ora Moralez sfiora la terza rete, prima che Ferreira Pinto prenda il posto di Schelotto. La partita perfetta matura al 22’ con il terzo gol segnato da Carmona con un tiro scagliato da 18 metri che centra l’angolo alla destra di De Sanctis. Il Napoli perde Pandev, espulso per un calcione da tergo rifilato a Moralez, e rischia di capitolare ancora con Bonaventura che manda il pallone sul palo. L’Atalanta si gode il trionfo, ma il successo del Lecce impone di continuare a tenere alta la guardia.

forbes