Un’Atalanta concreta e giudiziosa conquista un punto più che meritato allo stadio Meazza contro l’Inter, Finisce zero e zero , ma va subito detto che poteva scapparci anche la vittoria se l’arbitro Gava, contestatissimo da più parti nella geografia del calcio italico, avesse ravvisato il netto fallo di Lucio ai danni di Gabbiadini in area interista a meno di un quarto d’ora dalla fine. Oppure se lo stesso Gabbiadini, al quale Julio Cesar si oppone da par suo su colpo di testa diretto all’incrocio dei pali, al 90’ davanti alla porta interista avesse agganciato e spinto in rete il pallone servitogli da Schelotto. L’episodio chiave della partita si registra a metà del primo tempo quando un contatto in area atalantina tra Bellini e Pazzini viene punito con assegnazione del penalty all’Inter. Sul dischetto da Milito che si fa ipnotizzare da Consigli, straordinario nell’intuire la direzione del pallone, alla sua sinistra, e a respingerlo lateralmente. Sull’azione seguente lo stesso portiere dell’Atalanta blocca un colpo di testa pericoloso di Samuel. Per il resto l’Inter non riesce a penetrare nell’attenta difesa bergamasca, il più delle volte perché fermata dall’efficace gioco di interdizione svolto dai centrocampisti che consentono all’Atalanta di ripartire e far girare la palla. Solo nel primo tempo l’Inter prova a spingere, perché nella ripresa, eccezion fatta per un fendente di Poli deviato dall’attento Consigli, la difesa atalantino non corre praticamente pericoli. Colantuono interpreta alla perfezione la partita tatticamente, nonostante le tante defezioni, ultime delle quali di Denis e Peluso che costringono a disegnare uno schieramento inedito. Davanti a Consigli schiera Raimondi e Bellini esterni, Ferri e Manfredini centrali, a centrocampo Schelotto, Cigarini, Carmona e Moralez, mentre Carrozza agisce alle spalle di Marilungo. Ranieri propone l’ossatura delle ultime partite con Maicon, Lucio, Samuel e Nagatomo sulla linea difensiva, Zanetti, Poli, Cambiasso e Obi a centrocampo, Milito e Pazzini in attacco. La manovra dell’Inter rende subito chiaro che una buona organizzazione di gioco da parte della squadra avversaria è in grado di creare difficoltà. Ed è quanto riesce a fare l’Atalanta, che non subisce e si esprime con grande personalità e sicurezza. La squadra bergamasca reagisce positivamente anche a ulteriori tegole, come al 10’ della ripresa, quando in un contrasto regolare con Lucio, Marilungo cade male e si fa male al ginocchio destro. Lascia lo stadio in barella e viene sostituito da Gabbiadini, che fa molto bene e diventa protagonista nel finale. Ranieri, invece, prova a dare la scossa all’attacco inserendo Zarate al posto di Milito al 18’ e poco dopo facendo uscire Obi per Faraoni. Neppure Castaignos, sostituto di Poli, riesce a far cambiare marcia all’Inter. Dopo la mezz’ora è volta di Ferreira Pinto per Carrozza nelle file dell’Atalanta e negli ultimi minuti Stendardo rileva Bellini acciaccato. Ma la squadra di Colantuono resta compatta e addirittura fa più possesso di palla, proponendosi con continuità in fase offensiva. Alla fine le fatiche dell’Inter sono soprattutto meriti dell’Atalanta.