Tante squadre sono in corsa per la Champions. E’ il verdetto della 6a giornata di ritorno, giocata con il poco impattante e tardivo segnale dell’Associazione Calciatori che ritarda il fischio d’inizio di 15’ per il caso Parma. Il Napoli, lanciato all’inseguimento del secondo posto, cade a Torino dove Ventura giustizia Benitez con ordine tattico e ritmo. Poco importa se a segnare il gol partita sia Glick, perché gente come Quagliarella, Maxi Lopez e El Kaddouri non ha certo rimpiangere i gemelli del gol Cerci e Immobile. Granata efficaci e partenopei meno. Lontano dal San Paolo stanno rendendo al di sotto del loro potenziale. E il Toro si permette il lusso di salire, meritatamente, all’ottavo posto. I colpi esterni di Fiorentina e Lazio, con l’aggiunta di quello della Sampdoria a Bergamo, ne rilanciano le quotazioni per giocarsi un posto nella massima competizione continentale o, quantomeno nel caso dei blucerchiati, centrare l’accesso all’Europa League. L’aeroplanino di Montella vola nel cielo di San Siro e Roberto Mancini, che una volta gli serviva assist sopraffini mandandolo in gol con la maglia doriana, riceve una sonora lezione di tattica e geometrie. Salah è ancora una volta l’uomo prodigio dei viola che piegano l’Inter, nelle cui file il solo Guarin, che colpisce un palo, non basta. I fantasmi di Podolski e Kovacic non rendono e la Fiorentina passeggia con eleganza rincorrendo il terzo posto con legittimo auspicio. La Lazio domina in lungo e il largo sul campo del Sassuolo, che ha smesso di stupire. La squadra di Pioli giganteggia con il ritrovato Felipe Anderson e ne rifila tre agli emiliani, tra cui fa bene solo il portiere Consigli, bravo a evitare che il punteggio diventi tennistico, mentre Zaza spreca l’unica occasione. La Sampdoria, impostata con il 4-3-3 da Mihajlovic sul campo di Bergamo, soffre nel primo tempo con l’Atalanta che passa in vantaggio, ma nella ripresa rialza la testa e capovolge il risultato grazie a Muriel e a un errore del portiere Sportiello su tiro di Eto’o che permette a Okaka di appoggiare in rete il pallone che vale tre punti. La scialba prova del Milan al Bentegodi contro il Chievo è già in archivio e dice molto delle difficoltà in fase realizzativa dei rossoneri. Il Palermo perde l’occasione per scavalcare le due milanesi facendosi imporre il pareggio dall’Empoli, che passo dopo passo incamera punti pesanti per la salvezza. Un passo importante lo compie certamente il Verona che, vincendo a Cagliari con i gol di Toni e Gomez ai quali risponde il solo Daniele Conti, si risolleva e allontana dalla zona calda. L’Atalanta subisce l’ennesimo colpo basso casalingo (già cinque le sconfitte casalinghe) e conserva i tre punti sui sardi, terz’ultimi, ma irrompe il Cesena che, dopo la vittoria sulla Lazio e il pari con la Juve, piega l’Udinese e si porta a -4 dalla zona salvezza.