Buon ritorno di Conte in panca

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Il profumo dell’erba diventa qualcosa di speciale per uno come Antonio Conte, abituato a lottare da giocatore e suonare la carica da allenatore. Logico che i quattro mesi passati in piccionaia abbiano costituito un esilio senza precedenti e doppiamente sofferto. Il suo ritorno in campo è salutato dalla vittoria della Juventus a Palermo, firmata da Lichtsteiner, autore del gol decisivo al 5′ della ripresa. Sembrerebbe un successo striminzito, invece è il minimo che i bianconeri riescono a raccogliere in una partita a senso unico. Due pali colpiti da Vucinic, che veste i panni del rifinitore in occasione del gol partita, tante azioni pericolose e occasioni fallite. I rosanero di Gasperini reggono solo il primo tempo, grazie anche al portiere Ujkani che, quando non ci sono i legni ad aiutare, si oppone alle conclusioni di Matri, poi viene graziato dal suo sostituto Bendtner e infine ancora da Vucinic. Sull’altro fronte, oltre a respingere una bordata di Kurtic, Buffon resta inoperoso. La Juventus lancia un messaggio chiaro e conserva il primato; per il Palermo continua il buio pesto.

Nel posticipo domenicale l’atteso match tra prime antagoniste della Juventus finisce con il successo dell’Inter sul Napoli per 2-1. Gara vibrante a San Siro con l’Inter che capitalizza gli spunti dei suoi campioni. Il giovane Guarin segna con un tiro al volo su schema da corner e poi confeziona l’assist per Milito che infila De Sanctis di precisione. Nella ripresa il Napoli assedia la metà campo nerazzurro, accorcia quasi subito con Cavani, poi spreca favorevoli occasioni davanti al portiere Handanovic. Una di queste, abbastanza clamorosa, con Maggio liberato dal tocco vellulato di Insigne. Il colpo di testa di Maggio manda il pallone tra le braccia di Handanovic. Anche un tiro di Cavani a botta sicura viene respinto dal corpo di Ranocchia. Nel finale in fase di ripartenza l’Inter sfiora il terzo gol con Palacio, subentrato a Cassano. Tanto agonismo ma anche molti errri e imprecisioni nei passaggi. Ritmo alto per tutta la gara e grande vitalità. La vittoria è per la squadra di Stramaccioni, ma le due squadre mostrano di equivalersi e l’inseguimento alla Juve prosegue per entrambe.

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Il fronte granata di Torino non esulta, si illude e finisce soverchiato dal poker milanista. Quando Nocerino sbaglia un passaggio, permettendo a Santana di realizzare il gol del vantaggio, il Milan sembra destinato all’ennesima giornata di sofferenza. Anche perché, prima dell’incidente di percorso, l’olandese De Jong è vittima di un grave infortunio (rottura sottocutanea del tendine d’Achille sinistro). Ci pensa Robinho a rompere gli indugi segnando con grande classe il pareggio rossonero. Non ci sono Montolivo e Boateng, ma c’è Nocerino che sembra il Gattuso dei bei tempi. E’ lui nel secondo tempo a firmare la rete del sorpasso con una zuccata a porta vuota, sfruttando una respinta di Gillet su cross di El Shaarawy. Al 16′ è la volta di Pazzini che si libera in modo energico e forse falloso di Gazzi, insaccando sul palo del portiere. Da quel momento in campo c’è solo il Milan che colpisce una traversa con Emanuelson e un palo con Pazzini, su cross del sempre più convincente De Sciglio. Segna, manco a dirlo, El Shaarawy , implacabile su un pallone non trattenuto da Gillet. A rendere meno pesante la sconfitta ci pensa Rolando Bianchi che fissa il punteggio sul 4-2 finale con un eccellente colpo di testa. Con il successo di Torino, il Milan si porta a quota 24 in classifica, a -5 dalla zona europea.

Alle spalle dei rossoneri si posiziona il Catania, che sbanca lo stadio di Siena imponendosi in rimonta e cogliendo la prima vittoria esterna stagionale. Il vantaggio dei toscani con Rosina è pia illusione. Perchè nella ripresa Castro, sostituto di Barrientos, pareggia e Bergessio firma una doppietta. Oltre alla sconfitta interna, il Siena deve fare i conti con il successo del Pescara sul Genoa in crisi devastante ma anche oggettivamente sfortunato. In riva all’Adriatico la squadra di Del Neri colpisce due volte la traversa nel primo tempo e nella ripresa subisce i gol di Abbruscato e Vukusic. Questione di legni anche tra Cagliari e Chievo con i veronesi che espugnano il terreno sardo grazie a Paloschi e a un calcio di punizione di Thereau. Il Cagliari mette in conto due pali e almeno una mezza dozzina di limpide occasioni da rete sprecate. Anche il Chievo aggiunge un palo al suo score, ma soprattutto tre punti preziosi alla sua classifica.