La Juve serve il poker

646

La Juventus non fa sconti, anche di fronte all’avversario sulla carta più ostico in questo finale di campionato. La Roma viene bucata due volte nel giro di otto minuti dai piedi sinistro e destro di Vidal e poco prima della mezz’ora subisce la terza rete a firma di Pirlo su azione conseguente a calcio di rigore in seguito al quale resta in dieci per espulsione, discutibile, del portiere Stekelenburg. In sostanza, dopo un terzo di gara la pratica può dirsi risolta e il pubblico dello Juventus Stadium può esibire il repertorio di cori gioiosi che anticipano i festeggiamenti per i tre punti di vantaggio sul Milan e la prospettiva sempre più concreta di tornare a cucire lo scudetto sulle maglie bianconere. La convinzione diventa ancora più netta e concreta quando al 7’ della ripresa Marchisio, dopo essersi procurato il penalty nel primo tempo, scaglia un siluro rasoterra nell’angolo alla sinistra del portiere Curci portando a quattro gol il bottino della Juventus. E così la Roma, in tenuta bianca con il 4-3-1-2 al cospetto del competo rosa della squadra di Conte che schiera il 3-5-2, deve sopportare il pesante fardello per la quarta volta in questo campionato, dopo le sconfitte subite a Cagliari, Bergamo e Lecce.

Siedono in panchina le due bandiere, Del Piero e Totti, che insieme hanno segnato 399 gol in serie A. La Juve parte con Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon; i cinque di centrocampo sono Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio e De Ceglie; in attacco Vucinic e Quagliarella. Luis Enrique risponde con Stekelenburg tra i pali, Kjaer e De Rossi centrali di difesa con Rosi e Jose Angel esterni; Perrotta, Gago e Marquinho il trio di centrocampo con Pjanic alle spalle di Borini e Osvaldo. Dopo appena 4’ la difesa romanista viene infilata da un inserimento di De Ceglie che da sinistra lascia partire un cross rasoterra che Vidal trasforma in gol colpendo di sinistro e piazzando il pallone a fil di palo. Dopo altri 4’ Vucinic sulla linea dei 16 metri allarga sulla destra per l’accorrente Vidal che colpisce di prima intenzione cogliendo ancora una volta l’angolo alla destra di Stekelenburg. La Roma appare tramortita e incapace di reagire, in balia degli juventini che corrono a perdifiato e aggrediscono i portatori di palla. Al 26’ altra imbucata in area giallorossa per Marchisio che scatta con i tempi giusti, tenta di aggirare Stekelenburg allargando il pallone centralmente ma finisce per essere toccato dal portiere. Rigore ineccepibile, ma il cartellino rosso appare una punizione eccessiva non trattandosi di una chiara occasione da rete perché, al di là dell’impatto, il pallone non viaggiava verso la porta. Passano tre minuti prima che Pirlo tenti la trasformazione, per consentire al portiere di riserva Curci di rilevare Borini, rinuncia forzata di Luis Enrique che passa al 4-4-1. Curci respinge il tiro dal dischetto, ma nulla può sulla ribattuta vincente di Pirlo. Buffon non deve praticamente mai intervenire, mentre Curci continuerà ad essere chiamato in causa nella ripresa. Il sigillo di Marchisio chiude la cronaca delle segnature. Resta da segnalare l’ingresso in campo al quarto d’ora di Alex Del Piero che prende il posto di Quagliarella. Poi è la volta di Borriello per Vucinic. Nella Roma, dopo l’ingresso in campo di Bojan, esce Pjanic ed entra Lamela. Quest’ultimo reagisce con uno sputo al gesto di Lichtsteiner che mostra il quattro con la mano, esattamente come fece all’Olimpico anni or sono Francesco Totti. Ma la partita non scade in cattiveria e fallosità. La Juventus trova esaltanti conferme, la Roma nuovi interrogativi.

forbes

Classifica: Juventus 71 Milan 68 Lazio 55 Udinese 52 Napoli 51 Roma 50 Inter 49 Catania 46 Chievo 43 Siena 42 Palermo Bologna Parma 41 Atalanta 40 Fiorentina Cagliari 38 Genoa 36 Lecce 35 Novara 25 Cesena 22