Tennis: A Montecarlo ottava sinfonia per Rafa

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Rafael Nadal scrive un pezzo di storia e dal fantastico palcoscenico del Principato di Monaco, urla forte al mondo del tennis come la terra rossa sia il suo principale alleato e la vera arma segreta di un guerriero mai domo e mai sazio. Nell’era Open solo un altro giocatore aveva abbinato il proprio nome ad un torneo coì come Rafa ha fatto con il torneo monegasco (Vilas-Buenos Aires). Siamo giunti ad otto successi consecutivi, 42 match, dal 2005 nessuno riesce ad uscire vincitore da uno scontro con il maiorchino su questi campi. Numeri spaventosi, così come spaventosa è stata la prova dell’iberico capace di spazzare via Novak Djokovic in soli 78 minuti. La superficie ( che è sicuramente la più lenta del “tour europeo”), la tragedia ed il lutto che hanno colpito il rivale sono sicuramente elementi importanti da considerare nella disamina di una partita che comunque non ha mai avuto storia. Rafa trova uno strepitoso apporto dal servizio ed in particolare con la prima palla appare praticamente ingiocabile (80% la percentuale del primo set), così che al primo segnale di cedimento del serbo, il primo set è presto chiuso (6/3). Nel secondo, tutti si aspettano la reazione del campione che già contro Dolgopolov e Berdych aveva dovuto rimontare un set di svantaggio, ma la consistenza dell’avversario è tuttaltra e soprattutto le energie fisiche e mentali paiono davvero giunte agli sgoccioli. Disarmante 0-4, sussulto di orgoglio con il primo break dell’incontro, ma di nuovo parziale “giallorosso” e rapida conclusione (6/1). Una finale che in realtà non c’è stata, un trionfo annunciato e la consapevolezza che chiunque vorrà dire la propria d’ora in avanti dovrà fare i conti con un ritrovato campionissimo, che appare vulnerabile solo agli acciacchi fisici. Non è certo Superman, ma magari un poco (soprattutto sulla terra rossa) gli somiglia….

forbes

( commento di Luca Polesinanti )